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Idrosadenite suppurativa: risultati positivi per povorcitinib

Idrosadenite suppurativa: SIDeMaST prende parte con 8 centri a uno studio internazionale per verificare l’efficacia di un farmaco biologico sull’infiammazione

Negli adulti affetti da idrosadenite suppurativa da moderata a grave il trattamento con entrambe le dosi testate di povorcitinib ha mostrato risultati statisticamente significativi

Negli adulti affetti da idrosadenite suppurativa da moderata a grave il trattamento con entrambe le dosi testate di povorcitinib ha mostrato risultati statisticamente significativi rispetto al placebo, con un profilo di sicurezza favorevole, secondo i dati degli studi di fase III STOP-HS1 e STOP-HS2 presentati dalla compagnia Incyte.

L’idrosadenite suppurativa è una condizione cutanea infiammatoria cronica caratterizzata da noduli e ascessi dolorosi che possono portare a distruzione irreversibile dei tessuti e cicatrici. Si stima che soffrano della forma moderata a grave oltre 150mila persone negli Stati Uniti. Data la natura debilitante della malattia, può avere un effetto profondamente negativo sulla qualità della vita dei pazienti.

Si ritiene che l’iperattività del percorso di segnalazione JAK/STAT determini l’infiammazione coinvolta nella patogenesi e nella progressione della patologia. Povorcitinib è un inibitore selettivo JAK1 orale a piccola molecola attualmente in sperimentazione clinica di fase III per idrosadenite, vitiligine e prurigo nodularis, e in fase II per asma e orticaria cronica spontanea.

Due studi di fase III per valutare efficacia e sicurezza
Il programma di sperimentazione clinica STOP-HS include due studi di fase III, STOP-HS1 e STOP-HS2, che valutano l’efficacia e la sicurezza di povorcitinib nell’idrosadenite suppurativa. Entrambi prevedono un periodo di trattamento in doppio cieco controllato con placebo della durata di 12 settimane, seguito da un periodo di estensione di 42 settimane e un follow-up di sicurezza di 30 giorni.

Gli studi hanno arruolato circa 600 pazienti di almeno 18 anni di età con diagnosi di idrosadenite da moderata a grave da almeno tre mesi prima della visita di screening e che soddisfano determinati criteri, ovvero un conteggio totale di ascessi e noduli infiammatori (AN) ≥5, lesioni in almeno due aree anatomiche distinte e una storia documentata di risposta inadeguata ad almeno un ciclo di tre mesi di almeno una terapia sistemica convenzionale (antibiotico orale o farmaco biologico), oppure una dimostrata intolleranza o controindicazione per la stessa.

L’endpoint primario dei due studi è la percentuale di pazienti con una riduzione di almeno il 50% rispetto al basale nell’Hidradenitis Suppurativa Clinical Response (HiSCR50) alla settimana 12, senza aumento rispetto al basale nel conteggio di ascessi o tunnel drenanti.

Gli endpoint secondari chiave includono le percentuali dei pazienti con risposta HiSCR75 alla settimana 12, con almeno una riacutizzazione nell’arco di 12 settimane, con una diminuzione >3 punti nel punteggio della Skin Pain NRS tra quelli con un punteggio basale ≥3 e la quota di partecipanti con una riduzione del 30% e una riduzione di almeno 1 unità rispetto al basale nella Skin Pain NRS alla settimana 12. Gli studi valutano anche la frequenza e la gravità degli eventi avversi.

Povorcitinib significativamente superiore al placebo dopo 12 settimane
Entrambe le sperimentazioni hanno raggiunto l’endpoint primario con le due dosi di povorcitinib testate (45 mg e 75 mg), grazie a una quota significativamente più elevata di pazienti in trattamento attivo una volta al giorno rispetto al placebo con una risposta HiSCR50.

La percentuale dei trattati con povorcitinib che hanno raggiunto la risposta HiSCR50 rispetto al placebo alla settimana 12 nel trial STOP-HS1 è stata del 40,2% vs 29,7% (P=0,024) con la dose da 45 mg e 40,6% vs 29,7% (P=0,022) per quella da 75 mg, mentre in STOP-HS2 è stata del 42,3% vs 28,6% (P=0,004) con 45 mg e 42,3% vs 28,6% (P=0,003) con 75 mg.

All’interno di un sottogruppo predefinito di pazienti precedentemente esposti a farmaci biologici, povorcitinib ha dimostrato una maggiore efficacia differenziale (HiSCR50) rispetto al placebo (valori P nominali) in STOP-HS1 (45 mg: 34,2% vs 21,9%, P=0,096; 75 mg: 37,8% vs 21,9% (P=0,037).

Inoltre, alla settimana 12, i pazienti trattati con povorcitinib hanno raggiunto livelli profondi di risposta clinica con una percentuale maggiore con risposta HiSCR75, riduzione delle riacutizzazioni, diminuzione >3 punti nel punteggio Skin Pain Numeric Rating Scale (NRS) e Skin Pain NRS30. Inoltre povorcitinib ha dimostrato un rapido inizio della risposta, inclusa una rapida riduzione del dolore cutaneo.

Il profilo di sicurezza complessivo del farmaco è risultato coerente con quanto rilevato in precedenza, senza nuovi segnali di sicurezza, ed entrambe le dosi sono state ben tollerate.

Questi risultati, che saranno presentati in occasione di prossimi congressi scientifici, supportano la richiesta di autorizzazione per povorcitinib per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa in tutto il mondo.

Risultati tuttavia inferiori alle attese
Nonostante i dati positivi, gli analisti hanno tuttavia rilevato che i tassi di risposta con povorcitinib non hanno raggiunto il 48-50% osservato nei trial di fase II e sono rimasti al di sotto delle aspettative di circa il 45%.

Commentando la mancanza di una chiara relazione dose-risposta osservata negli studi, il responsabile R&S di Incyte Pablo Cagnoni ha sottolineato che nello studio di fase II è stato osservato un approfondimento delle risposte con l’uso continuato. «Dovremo aspettare un follow-up a lungo termine per vedere se c’è una separazione tra i due dosaggi. Abbiamo intenzione di fornire aggiornamenti su quei dati entro la fine dell’anno» ha detto.

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