Benefici dall’uso degli agonisti del recettore del glucagon-like peptide 1 (GLP-1 RA) nei pazienti affetti da malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica
Secondo uno studio pubblicato su “Scientific Reports”, l’uso degli agonisti del recettore del glucagon-like peptide 1 (GLP-1 RA) nei pazienti affetti da malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD) è risultato associato a una riduzione del rischio di scompenso cardiaco di nuova insorgenza, eventi cardiovascolari compositi, eventi clinicamente significativi di ipertensione portale e mortalità per tutte le cause.
Studio retrospettivo di coorte
Gli agonisti del recettore del GLP-1 rappresentano una promettente opzione terapeutica per i pazienti con diabete di tipo 2, con benefici cardiovascolari comprovati. Tuttavia, i dati riguardanti il loro effetto sui pazienti con MASLD sono scarsi, scrivono i ricercatori, guidati da Brandon Havranek, Sidney Kimmel Medical College at Thomas Jefferson University, Philadelphia.
Il gruppo di studiosi ha condotto uno studio retrospettivo di coorte utilizzando il database TriNetX per esaminare gli effetti dei GLP-1 RA in pazienti adulti con MASLD o steatoepatite associata a disfunzione metabolica (MASH).
I pazienti sono stati divisi in due gruppi: coloro che hanno ricevuto GLP-1 RA (gruppo di trattamento) e coloro che non li hanno ricevuti dopo la diagnosi (gruppo di controllo).
Gli esiti primari erano l’incidenza o la nuova insorgenza di eventi cardiovascolari avversi maggiori, categorizzati come scompenso cardiaco ed eventi cardiovascolari compositi, nonché eventi clinicamente significativi di ipertensione portale. L’esito secondario era la mortalità per tutte le cause. Le valutazioni di follow-up sono state condotte a 1, 3, 5 e 7 anni.
Applicazione clinica dei risultati
I ricercatori hanno identificato 634.265 pazienti, di cui 23.551 hanno ricevuto GLP-1 RA e 610.714 no. Dopo aver applicato il propensity score matching per tenere conto delle variabili confondenti, sono stati inclusi 6.243 pazienti sia nel gruppo di trattamento (età media, 55,3 anni; 63% donne) sia nel gruppo di controllo (età media, 55,5 anni; 64,5% donne).
A 7 anni, il gruppo GLP-1 RA ha mostrato un rischio significativamente inferiore di scompenso cardiaco di nuova insorgenza ( hazard ratio [HR], 0,72; P < 0,01), eventi cardiovascolari compositi (HR, 0,59; P < 0,0001), eventi clinicamente significativi di ipertensione portale (HR, 0,46; P < 0,0001) e mortalità per tutte le cause (HR, 0,30; P < 0,0001) rispetto al gruppo di controllo.
Questi effetti benefici sono rimasti costanti in tutti i punti temporali valutati a 1, 3, 5 e 7 anni dopo gli eventi indice.
«Questi risultati sottolineano il potenziale valore clinico degli agonisti del GLP-1 nella gestione della MASLD e della MASH», hanno scritto gli autori.
Limitazioni dello studio
Lo studio si è basato su cartelle cliniche elettroniche per la diagnosi dei pazienti con MASLD senza conferma tramite imaging o esami istologici, il che potrebbe comportare un rischio di diagnosi errata, evidenziano gli autori.
L’elevata percentuale di pazienti con diabete nelle coorti MASLD ha reso difficile distinguere i benefici cardiovascolari specifici per MASLD da quelli specifici per il diabete, aggiungono Havranek e colleghi. Inoltre, lo studio non ha valutato le differenze nei risultati tra vari GLP-1 RA, il che avrebbe potuto fornire ulteriori approfondimenti sulla loro efficacia relativa.
Bibliografia:
Havranek B, Loh R, Torre B, Redfield R, Halegoua-DeMarzio D. Glucagon-like peptide-1 receptor agonists improve metabolic dysfunction-associated steatotic liver disease outcomes. Sci Rep. 2025 Feb 10;15(1):4947. doi: 10.1038/s41598-025-89408-z. leggi

