La FdA ha approvato iptacopan, il primo trattamento mirato per ridurre la proteinuria nei pazienti adulti affetti da Glomerulopatia C3
La glomerulopatia C3 (C3G) è una malattia renale ultra-rara che colpisce circa 2-3 persone su un milione, causando infiammazione e danni ai glomeruli, le strutture responsabili della filtrazione del sangue nei reni.
Fino a poco tempo fa, non esistevano terapie specifiche per questa condizione debilitante, lasciando i pazienti senza opzioni efficaci per contrastare il progressivo deterioramento della funzionalità renale. Tuttavia, un recente sviluppo ha cambiato radicalmente lo scenario terapeutico: la FdA ha approvato iptacopan, il primo trattamento mirato per ridurre la proteinuria nei pazienti adulti affetti da C3G.
Meccanismo d’azione di iptacopan: un approccio innovativo
Iptacopan è un’inibitore orale selettivo del percorso alternativo del complemento, un componente chiave del sistema immunitario coinvolto nella patogenesi della glomerulopatia C3.
In condizioni normali, il sistema del complemento svolge un ruolo cruciale nella difesa contro le infezioni, ma in pazienti con C3G, questo sistema si attiva in modo anomalo, portando all’accumulo di prodotti del complemento nei glomeruli. Questo processo causa danni strutturali ai glomeruli, compromettendo la loro capacità di filtrare il sangue e provocando la fuoriuscita di proteine (proteinuria), sangue nelle urine e altri sintomi correlati.
Iptacopan agisce bloccando specificamente il fattore B del complemento, un componente essenziale del percorso alternativo. Inibendo questa via, il farmaco riduce l’attivazione anomala del complemento, alleviando l’infiammazione e il danno tissutale nei glomeruli. Questo approccio mirato rappresenta un passo avanti significativo rispetto alle terapie convenzionali, che spesso si limitano a gestire i sintomi senza affrontare la causa sottostante della malattia.
L’efficacia di iptacopan è stata dimostrata nello studio clinico di fase III APPEAR-C3G, un trial randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo che ha coinvolto 74 pazienti adulti con diagnosi confermata di C3G. I risultati hanno mostrato una riduzione del 35% della proteinuria (misurata come rapporto proteina/creatinina urinaria delle 24 ore) nel gruppo trattato con iptacopan rispetto al placebo dopo sei mesi di trattamento. Questo effetto benefico è stato mantenuto anche durante il periodo di estensione aperto, in cui tutti i partecipanti hanno ricevuto il farmaco.
Efficacia clinica e sicurezza di iptacopan
Lo studio APPEAR-C3G ha evidenziato non solo l’efficacia di iptacopan nel ridurre la proteinuria, ma anche la sua capacità di fornire benefici sostenuti nel tempo. Dopo i primi sei mesi di trattamento, i pazienti che hanno continuato a ricevere iptacopan hanno mantenuto la riduzione della proteinuria osservata inizialmente. Anche coloro che sono passati dal placebo al farmaco durante il periodo di estensione aperto hanno mostrato una riduzione simile, suggerendo che l’intervento terapeutico può essere efficace indipendentemente dal momento di inizio del trattamento.
Tuttavia, l’uso di iptacopan non è privo di rischi. Uno dei principali effetti collaterali associati al farmaco è un aumento del rischio di infezioni gravi causate da batteri capsulati, come Streptococcus pneumoniae, Neisseria meningitidis e Haemophilus influenzae tipo b. Per mitigare questo rischio, i pazienti devono completare o aggiornare le vaccinazioni contro questi agenti patogeni almeno due settimane prima della somministrazione della prima dose di iptacopan. Nonostante la vaccinazione, i pazienti rimangono a rischio di malattie invasive, pertanto il farmaco è disponibile solo attraverso un programma di Risk Evaluation and Mitigation Strategy (REMS) che richiede misure precauzionali specifiche.
Altri effetti collaterali comunemente riportati includono infezioni virali e nasofaringiti (raffreddore comune). Inoltre, iptacopan può aumentare i livelli di colesterolo totale, LDL-colesterolo e trigliceridi sierici, motivo per cui è consigliabile monitorare periodicamente i parametri lipidici e, se necessario, iniziare una terapia ipolipemizzante.
Implicazioni cliniche e prospettive future
L’approvazione di iptacopan segna un punto di svolta nella gestione della glomerulopatia C3, una malattia che fino a poco tempo fa lasciava i pazienti senza opzioni terapeutiche efficaci. Secondo Carla Nester, co-investigatrice dello studio APPEAR-C3G, questa approvazione rappresenta un evento storico per la comunità C3G, poiché offre per la prima volta una terapia che affronta la causa sottostante della malattia. Questo progresso potrebbe stabilire un nuovo standard di cura per i pazienti affetti da questa condizione debilitante.
L’impatto di iptacopan va oltre la C3G. Il farmaco è già stato approvato per altre indicazioni, tra cui la riduzione della proteinuria nei pazienti con nefropatia IgA primaria a rischio di progressione rapida e il trattamento dell’emoglobinuria parossistica notturna (EPN), una rara malattia del sangue. Queste approvazioni riflettono il potenziale di iptacopan come terapia versatile per diverse patologie mediate dal sistema del complemento.
Guardando al futuro, ci si aspetta che ulteriori ricerche chiariscano il ruolo di iptacopan in altre malattie renali rare e sistemiche. Novartis, l’azienda che ha sviluppato il farmaco, sta anche esplorando formulazioni alternative del farmaco, come quella intratecale per il trattamento di pazienti con atrofia muscolare spinale (SMA) più anziani. Questi sviluppi dimostrano l’impegno dell’azienda nell’ampliare l’applicabilità di iptacopan e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malattie rare.
Bibliografia
Comunicato FDA Approves First Treatment for Adults with Complement 3 Glomerulopathy, A Rare Kidney Disease, to Reduce Proteinuria leggi
APPEAR-C3G Clinical Trial Results. ClinicalTrials.gov Identifier: NCT04817618. leggi

