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Tumori neuroendocrini: l’Fda approva cabozantinib per le forme avanzate

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L’Fda ha  approvato cabozantinib per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici di età pari o superiore a 12 anni affetti da tumori neuroendocrini

L’Fda ha recentemente approvato l’inibitore della tirosin-chinasi (TKI) cabozantinib per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici di età pari o superiore a 12 anni affetti da tumori neuroendocrini (NET) ben differenziati, localmente avanzati o metastatici, del pancreas (pNET) o extra-pancreatici (epNET), precedentemente trattati. Questa espansione dell’indicazione amplia il ruolo terapeutico del farmaco, già utilizzato per carcinoma renale, epatocarcinoma e carcinoma differenziato della tiroide.

Cabozantinib agisce attraverso l’inibizione multipla di tirosin-chinasi coinvolte nella crescita tumorale, nell’angiogenesi e nella resistenza ai trattamenti. Tra i target principali vi sono MET, VEGFR e AXL, proteine chiave per la proliferazione cellulare e la progressione metastatica. Questa ampia azione lo rende una risorsa terapeutica di interesse in diversi tipi di tumore.

Lo studio CABINET e i dati di efficacia
L’approvazione per i tumori neuroendocrini si basa sui risultati dello studio clinico di fase III CABINET, interrotto anticipatamente nel 2023 per i marcati benefici osservati nell’analisi ad interim. La sperimentazione ha incluso 203 pazienti con epNET e 95 con pNET, randomizzati a ricevere cabozantinib o placebo. Al momento della progressione della malattia, i pazienti del gruppo placebo potevano passare alla terapia con cabozantinib in regime open-label.

I risultati, presentati al congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO), hanno mostrato una riduzione del rischio di progressione della malattia del 62% nei pazienti con epNET e del 77% in quelli con pNET, sottolineando l’efficacia del farmaco indipendentemente dal sito primario del tumore e dal suo grado.

La dottoressa Jennifer Chan, responsabile dello studio CABINET e direttrice del Programma sui tumori neuroendocrini e carcinoidi del Dana-Farber Cancer Institute, ha sottolineato come il cabozantinib abbia dimostrato un ritardo significativo nella progressione della malattia, indipendentemente dall’espressione del recettore della somatostatina e dallo stato funzionale del tumore. Questi risultati rappresentano un progresso significativo nel panorama terapeutico per i pazienti con NET avanzati.

Sicurezza e prospettive future
I dati di sicurezza dello studio CABINET sono risultati coerenti con il profilo di tollerabilità già noto del cabozantinib. Effetti collaterali comuni includono ipertensione, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, diarrea e affaticamento. Tuttavia, l’assenza di limitazioni legate all’espressione del recettore della somatostatina rende il farmaco un’opzione terapeutica versatile, potenzialmente applicabile a una più ampia popolazione di pazienti rispetto ai trattamenti attuali basati sugli analoghi della somatostatina.

L’approvazione dell’FDA potrebbe aprire la strada a ulteriori indagini su cabozantinib in ambito neuroendocrino, con possibili sviluppi anche in combinazione con altri agenti terapeutici. Il continuo studio del suo meccanismo d’azione potrebbe inoltre favorire l’identificazione di nuovi biomarcatori predittivi di risposta, ottimizzando la selezione dei pazienti candidati alla terapia.

Bibliografia
Yao JC, Chan JA, Fazio N, et al. Cabozantinib for the treatment of advanced neuroendocrine tumors: results from the phase III CABINET trial. Presented at the European Society for Medical Oncology (ESMO) Congress 2023. Disponibile su: https://www.esmo.org

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