La neutropenia indotta dalla chemioterapia rappresenta una delle principali complicanze nel trattamento del carcinoma mammario in fase iniziale
La neutropenia indotta dalla chemioterapia rappresenta una delle principali complicanze nel trattamento del carcinoma mammario in fase iniziale, aumentando il rischio di infezioni potenzialmente gravi. L’utilizzo di fattori stimolanti le colonie granulocitarie (GCSF) ha migliorato significativamente la gestione di questa condizione, riducendo il periodo di neutropenia severa e prevenendo complicanze infettive. Recenti evidenze suggeriscono che eflapegrastim, un GCSF a lunga durata d’azione, possa essere somministrato nello stesso giorno del primo ciclo di chemioterapia senza comprometterne l’efficacia o la sicurezza.
Uno studio di fase 1 (NCT04187898) ha valutato l’uso di eflapegrastim nel carcinoma mammario in fase iniziale, evidenziando risultati promettenti sulla durata della neutropenia severa e la sicurezza del trattamento.
Meccanismo d’azione di eflapegrastim
Eflapegrastim è una forma ricombinante e a lunga durata d’azione del fattore stimolante le colonie granulocitarie (GCSF), progettata per migliorare la produzione e la funzionalità dei neutrofili. Il farmaco si lega ai recettori specifici dei precursori granulocitari nel midollo osseo, stimolandone la proliferazione, la differenziazione e il rilascio nel circolo ematico. Rispetto ad altri GCSF, eflapegrastim possiede una struttura coniugata a una proteina Fc, che ne prolunga l’emivita plasmatica e ne migliora la stabilità, riducendo la necessità di somministrazioni frequenti.
Risultati dello studio clinico
Lo studio clinico ha coinvolto 53 pazienti con carcinoma mammario in stadio iniziale, trattate con una combinazione di docetaxel (75 mg/m²) e ciclofosfamide (600 mg/m²). Dopo circa 30 minuti dalla somministrazione della chemioterapia, le pazienti hanno ricevuto una dose fissa sottocutanea di eflapegrastim pari a 13,2 mg (3,6 mg di GCSF). La stessa dose è stata mantenuta nei cicli successivi di trattamento.
Tra le 49 pazienti valutabili per l’efficacia, il tempo medio di recupero della conta assoluta dei neutrofili (ANC) dopo il nadir è stato di 1,8 giorni, con una deviazione standard di 1,1 e un intervallo di 0-4 giorni. Inoltre, il nadir medio di ANC si è attestato a 1,8 x 10⁹/L.
L’incidenza di neutropenia severa (grado 4, ANC <0,5 x 10⁹/L) è stata del 42,9%, mentre la durata media della neutropenia severa (DSN) è risultata pari a 0,7 giorni (range 0-3). Solo una paziente ha sviluppato neutropenia febbrile, senza necessità di ospedalizzazione o utilizzo di antibiotici.
Risultati analoghi erano già stati riportati negli studi di fase 3 RECOVER (NCT02953340) e ADVANCE (NCT02643420), che avevano dimostrato la non inferiorità di eflapegrastim rispetto a pegfilgrastim (Neulasta) nella prevenzione della neutropenia severa nei pazienti oncologici trattati con chemioterapia mielosoppressiva.
Sicurezza e tollerabilità
L’analisi della sicurezza ha evidenziato un profilo di tollerabilità favorevole. Il 96,2% delle pazienti ha manifestato almeno un evento avverso emergente dal trattamento (TEAE), sebbene la maggior parte di questi fosse attribuibile alla chemioterapia. Gli eventi avversi correlati specificamente a eflapegrastim si sono verificati nell’88,7% delle pazienti, ma solo l’11,3% ha sviluppato eventi di grado 3 o superiore.
Gli eventi avversi di interesse speciale associati ai GCSF, come il dolore muscoloscheletrico, sono stati riportati nell’81,1% delle pazienti. Il dolore osseo è stato il più comune (52,8%), seguito da dolore lombare (26,4%), dolore agli arti (20,8%), artralgia (17,0%) e mialgia (13,2%). Reazioni allergiche come prurito e orticaria sono state segnalate in un solo caso, mentre una paziente ha interrotto il trattamento a causa di dispnea correlata a eflapegrastim. Non sono stati registrati decessi durante lo studio.
Nel complesso, gli eventi avversi osservati sono risultati in linea con quelli attesi per i farmaci della classe GCSF, confermando la sicurezza del farmaco anche con la somministrazione nello stesso giorno della chemioterapia.
Prospettive future
La possibilità di somministrare eflapegrastim nello stesso giorno della chemioterapia rappresenta un importante progresso nella gestione della neutropenia, semplificando il percorso terapeutico delle pazienti e migliorandone l’aderenza al trattamento. Tuttavia, ulteriori studi saranno necessari per confermare questi risultati su una popolazione più ampia e per valutare il confronto diretto con altre strategie di profilassi della neutropenia.
L’efficacia di eflapegrastim nella riduzione della durata della neutropenia severa, associata a un profilo di sicurezza favorevole, lo rende una valida opzione nel supporto alla chemioterapia nei pazienti con carcinoma mammario precoce.
Bibliografia
Schwartzberg L, Marathe O, Chawla S, et al. “Eflapegrastim, a long-acting GCSF, administered the same day as chemotherapy in patients with early-stage breast cancer: results from a multicenter, open-label, study.” Presentato al: 42nd Annual Miami Breast Cancer Conference; 6-9 marzo 2025; Miami Beach, FL. Poster 88.
Spectrum Pharmaceuticals. “Spectrum Pharmaceuticals receives Fda approval for Rolvedon (eflapegrastim-xnst) injection.” Comunicato stampa. 9 settembre 2022. leggi

