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Gli italiano vogliono politiche di regolarizzazione per i migranti irregolari

ruanda migranti centri di permanenza

In Italia, come in Europa, i cittadini preferiscono politiche che offrano ai migranti irregolari un percorso verso la regolarizzazione a determinate condizioni

In Italia, come in Europa, i cittadini preferiscono politiche che offrano ai migranti irregolari un percorso verso la regolarizzazione – a determinate condizioni –, anziché negare loro questa possibilità, secondo un nuovo studio condotto in cinque paesi. Questa conclusione, che sembra andare in controtendenza rispetto alla narrazione dominante, mostra come l’Italia si distingua, anzi, come il paese più favorevole, tra quelli studiati, all’adozione di politiche inclusive per questo gruppo di migranti.

Lo studio è stato condotto da ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo (IUE) in Italia e dell’Università di Uppsala in Svezia, coinvolgendo 20.000 persone in Italia, Regno Unito, Polonia, Svezia e Austria. La ricerca ha dato loro diverse opzioni politiche riguardanti i diritti sociali, le protezioni sul lavoro e l’assistenza sanitaria per i migranti irregolari, insieme a “programmi di regolarizzazione” che offrono percorsi per ottenere lo status legale.

Lo studio ha inoltre rivelato che l’accesso all’assistenza sanitaria primaria per i migranti irregolari è preferito rispetto a dare loro sussidi per i redditi bassi. Il sostegno pubblico alla fornitura di assistenza sanitaria varia tra i paesi: in Italia si è registrato il massimo supporto a politiche inclusive su diversi aspetti analizzati nello studio. Ad esempio, sebbene in generale ci sia stato poco o nessun supporto per il sostegno ai redditi bassi per i migranti irregolari, l’Italia è l’unico paese in cui i partecipanti si sono mostrati più ambivalenti, senza manifestare una netta preferenza né a favore né contro questa politica.

Martin Ruhs, responsabile del progetto PRIME che ha portato avanti lo studio: “I risultati mostrano che i residenti in Italia e nell’UE sono contrari a politiche semplicistiche, come l’opposizione totale e indiscriminata alla concessione dello stato legale ai migranti irregolari. Preferiscono invece politiche che distinguano tra diverse categorie di migranti irregolari e i diritti a cui dovrebbero avere accesso”. Ruhs ha poi precisato: “Ciò non significa che i nostri intervistati vogliano offrire uno stato legale incondizionato e l’accesso ai diritti a tutti i migranti irregolari, ma dimostra che i cittadini hanno opinioni più sfumate su come la migrazione dovrebbe essere gestita di quanto i responsabili politici solitamente riconoscano”.

La ricerca evidenzia che, con una stima di 2-3 milioni di migranti irregolari in Europa, i responsabili politici si trovano di fronte alla sfida di bilanciare l’applicazione delle leggi sull’immigrazione con la protezione dei diritti fondamentali degli irregolari. Mentre i governi europei continuano il dibattito sulle riforme migratorie, questo studio fornisce prove pertinenti che politiche pragmatiche e ben strutturate verso i migranti irregolari possono ottenere l’approvazione pubblica, pur rispettando i diritti fondamentali.

Principali risultati: l’opinione pubblica sulle politiche migratorie

Preferenza per la regolarizzazione mirata: In tutti e cinque i paesi, i rispondenti hanno mostrato un supporto costante per politiche che permettano ai migranti irregolari di ottenere la residenza legale a determinate condizioni, come una permanenza minima e un casellario penale pulito.

Combinare diritti e controllo dell’immigrazione: Le politiche che integrano l’accesso ai diritti legali con alcune misure di controllo dell’immigrazione (ad esempio, obblighi di segnalazione per i fornitori di assistenza sanitaria) tendono a generare una maggiore accettazione pubblica, anche se l’effetto varia a seconda del tipo di politica e del paese.

Differenziazione tra diritti sociali e diritti lavorativi: Mentre gli intervistati tendono a supportare l’accesso condizionato all’assistenza sanitaria primaria per i migranti irregolari, mostrano una forte opposizione nel concedere benefici economici, come il sostegno al reddito basso. Il pagamento degli arretrati per salari non pagati (un diritto fondamentale del lavoro) è invece sostenuto quando collegato a misure di controllo migratorio.

L’importanza dello status legale precedente e del contributo economico: Le persone sono più disposte a sostenere la regolarizzazione e la protezione dei diritti per quei migranti irregolari che abbiano già lavorato legalmente nel paese ospitante, soprattutto in ruoli essenziali come l’assistenza agli anziani.

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