La Russia intanto perdona i talebani: ora non sono più ritenuti dei “terroristi”. Lo status risaliva al 2003
La Corte Suprema russa ha sospeso la designazione dei talebani come organizzazione terroristica, status che risaliva al 2003. Il gesto, di per sé tecnico, segna però un punto politico: il regime di Putin prova a rafforzare i legami con il governo talebano afghano, nonostante questo non sia riconosciuto ufficialmente da alcun paese al mondo.
I segnali dell’avvicinamento si accumulano da tempo. I talebani sono stati ospiti del Forum economico di San Pietroburgo nel 2022 e nel 2024. Lo stesso Putin, un anno fa, li definì «alleati nella lotta al terrorismo». Parole che oggi suonano strategiche: nel mirino comune c’è l’ISIS-K, il ramo afghano dell’ISIS, responsabile dell’attacco alla Crocus City Hall di Mosca che nel marzo 2024 causò 145 morti.
Il cambio di rotta russo è figlio anche dell’isolamento internazionale seguito all’invasione dell’Ucraina. A Kabul, Mosca ha tenuto aperta la sua ambasciata e punta a consolidare relazioni economiche e di sicurezza. Nel 2003, i talebani erano stati bollati come terroristi per i legami con i separatisti ceceni. Oggi, la geopolitica rimescola le carte: i nemici di ieri diventano partner, almeno finché conviene.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

