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Gabriella Romolini pubblica “Esercizi di scrittura. Storie a lieto fine”

festa del libro

“Esercizi di scrittura. Storie a lieto fine” (Dantebus Edizioni) di Gabriella Romolini è molto più di una semplice raccolta: è un tributo alla memoria, alla famiglia e alle radici

Nata e cresciuta a Fiesole, autrice di altre due opere – delle quali una scritta con la madre, Gabriella Romolini attinge a piene mani dal suo vissuto, trasformando i ricordi in racconti che parlano direttamente al cuore del lettore.

“Esercizi di scrittura. Storie a lieto fine” è una raccolta di 27 racconti che esplorano momenti di vita quotidiana, riflessioni sul passato e sentimenti familiari profondi. L’opera è caratterizzata da una scrittura delicata, capace di trasmettere emozioni con semplicità e autenticità. Ogni racconto ha una propria identità, ma tutti sono accomunati da una narrazione che valorizza i dettagli e restituisce la bellezza delle piccole cose. Il libro si muove agilmente tra passato e presente, con un narratore che alterna la prima persona, per i racconti più intimi, e la terza persona, per quelli dal respiro più ampio. Una scelta narrativa che permette di esplorare diverse prospettive, mantenendo sempre viva l’attenzione del lettore. Ogni storia, pur nella sua semplicità, cela un messaggio profondo, che invita a riscoprire la bellezza delle cose ordinarie e l’importanza dei legami familiari.

L’autrice costruisce un universo narrativo intimo e sincero, dove i ricordi dell’infanzia, le relazioni familiari e le esperienze personali si mescolano in un racconto collettivo. Le storie sono spesso introdotte da titoli evocativi, come Caro babbo Ultimo, La risata più fragorosa della mia vita o Il profumo delle polpette di patate, che suggeriscono immediatamente il tono e il tema trattato. Uno dei racconti più significativi è proprio Il profumo delle polpette di patate, in cui la memoria del cibo si intreccia con quella degli affetti. La protagonista rievoca il gesto materno della preparazione delle polpette, un rituale che diventa simbolo di continuità tra generazioni. Un tema ricorrente nell’opera di Romolini: infatti, il cibo, la cucina e i profumi sono strumenti narrativi che evocano la casa, la famiglia e il senso di appartenenza.

I luoghi della narrazione, spesso provenienti dalla Toscana rurale, diventano veri e propri personaggi, con le loro atmosfere calde e rassicuranti, fatte di tradizioni e piccoli riti quotidiani.

Lo stile di Romolini è diretto, privo di artifici, ma straordinariamente evocativo: ogni parola sembra scelta con cura, ogni frase risuona di sincerità e calore umano. Le poesie, sparse tra i racconti, offrono momenti di pausa e riflessione, arricchendo ulteriormente l’esperienza di lettura. È proprio questa capacità di Romolini di mescolare poesia e narrativa a conferire all’opera un’identità unica, capace di sorprendere e commuovere.

La morale che emerge è quella di un’accettazione serena della vita, con le sue gioie e le sue difficoltà, e la consapevolezza che il passato, se custodito con amore, può essere un potente motore di speranza per il futuro. Il lettore, chiudendo l’ultima pagina, si sentirà arricchito, come se avesse viaggiato attraverso il tempo e lo spazio, accompagnato da una voce calda e familiare.

Il libro invita alla gratitudine, a ricordare che ogni istante, ogni piccolo gesto, può diventare parte di un ricordo prezioso, capace di restituire senso e bellezza ai giorni a venire. La forza narrativa di Romolini risiede proprio in questa capacità di riconciliare il lettore con il proprio passato, mostrando che le radici affettive e culturali non sono mai un peso, ma un dono inestimabile.

Dettagli dell’opera
Titolo: Esercizi di scrittura. Storie a lieto fine.
Editore: Dantebus
Autrice: Gabriella Romolini
Genere: Racconti

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