La terapia genica etranacogene dezaparvovec-drlb, sviluppata da CSL Behring, rappresenta una nuova opportunità terapeutica che consente la gestione dell’emofilia B
L’emofilia B è una malattia rara e potenzialmente pericolosa, caratterizzata da un deficit del fattore IX della coagulazione, essenziale per il controllo delle emorragie. I pazienti affetti dalla forma moderata o grave della patologia necessitano di infusioni profilattiche di fattore IX per prevenire sanguinamenti spontanei, soprattutto a livello articolare.
Un’innovazione terapeutica: etranacogene dezaparvovec-drlb
La terapia genica etranacogene dezaparvovec-drlb, sviluppata da CSL Behring, rappresenta una nuova opportunità terapeutica che potrebbe consentire la gestione dell’emofilia B attraverso una singola somministrazione. Questo trattamento è stato progettato per fornire una produzione continua e autonoma del fattore IX nel fegato, riducendo o eliminando la necessità di infusioni ripetute.
Studio HOPE-B: efficacia e sicurezza a lungo termine
I dati a 4 anni dello studio clinico HOPE-B, presentati al 18° Congresso Annuale della European Association for Haemophilia and Allied Disorders (EAHAD), confermano l’efficacia e la sicurezza di etranacogene dezaparvovec-drlb nel lungo termine.
Lo studio ha coinvolto 54 pazienti adulti di sesso maschile con emofilia B moderata o grave, trattati con una singola infusione del farmaco. Di questi, 51 hanno completato il follow-up a quattro anni.
Dopo il trattamento, i livelli medi di fattore IX si sono mantenuti stabili nel tempo: 41,5 IU/dL dopo un anno, 36,7 IU/dL dopo due anni, 38,6 IU/dL dopo tre anni e 37,4 IU/dL dopo quattro anni. Il tasso annualizzato di sanguinamenti (ABR) è diminuito di circa il 90%, passando da 4,16 episodi pre-trattamento a 0,40 dopo quattro anni. Inoltre, il tasso di sanguinamenti articolari si è ridotto drasticamente, passando da un ABR di 2,34 a 0,09.
Un dato particolarmente significativo è che il 94% dei pazienti ha potuto interrompere definitivamente la profilassi con il fattore IX, senza necessità di riprendere il trattamento tra il terzo e il quarto anno di follow-up.
Meccanismo d’azione
Etranacogene dezaparvovec-drlb è la prima terapia genica approvata per l’emofilia B e si basa su una tecnologia innovativa che utilizza un vettore virale adeno-associato di tipo 5 (AAV5) per trasportare una copia funzionale del gene F9 nelle cellule epatiche del paziente. Questo meccanismo permette la produzione autonoma e continuativa del fattore IX, eliminando la necessità di infusioni frequenti e migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Una caratteristica distintiva di etranacogene dezaparvovec-drlb è l’impiego della variante genetica FIX-Padova, che consente la sintesi di una proteina con un’attività 5-8 volte superiore rispetto alla versione naturale. Ciò garantisce livelli stabili e funzionali di fattore IX senza bisogno di ulteriori trattamenti. Inoltre, poiché il vettore AAV5 non si integra nel DNA dell’ospite, il rischio di alterazioni genetiche indesiderate è ridotto al minimo.
Sicurezza e approvazioni regolatorie
Durante gli studi clinici, etranacogene dezaparvovec-drlb è risultato ben tollerato. Il 96% degli eventi avversi si è verificato nei primi sei mesi dopo l’infusione e consisteva principalmente in un aumento transitorio delle transaminasi epatiche (Alt), gestito con corticosteroidi per una media di 81 giorni. Nessun paziente ha sviluppato inibitori del fattore IX e non sono stati riportati eventi avversi gravi correlati al trattamento.
Nel 2022, etranacogene dezaparvovec-drlb ha ricevuto l’approvazione della Fda, diventando la prima terapia genica autorizzata per l’emofilia B. Successivamente, ha ottenuto l’autorizzazione condizionata della Commissione Europea, dell’Agenzia Regolatoria del Regno Unito, di Health Canada, Swissmedic in Svizzera e l’approvazione provvisoria dell’Australian Therapeutic Goods Administration.
Implicazioni future della terapia genica
L’introduzione di etranacogene dezaparvovec-drlb segna un importante passo avanti nella gestione dell’emofilia B e apre nuove prospettive nel trattamento di altre malattie genetiche. La possibilità di un trattamento efficace con una singola somministrazione rappresenta una svolta significativa rispetto alle attuali terapie croniche, riducendo l’onere della malattia per i pazienti e migliorandone la qualità della vita.
Tuttavia, sarà essenziale continuare a monitorare i pazienti a lungo termine per valutare la durabilità dell’effetto terapeutico e confermare la sicurezza del trattamento nel corso degli anni.
Il successo di etranacogene dezaparvovec-drlb evidenzia il potenziale della medicina personalizzata e della terapia genica nel fornire soluzioni innovative per condizioni croniche e rare, rappresentando un’opportunità di trasformazione per il futuro della terapia medica.

