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Orrore in Colombia: trovato il corpo smembrato del ricercatore Alessandro Coatti

Allarme UNICEF: 3,7 milioni di venezuelani hanno lasciato le loro case per andare in Brasile, Colombia, Ecuador, Perù e altri paesi della regione. Emergenza umanitaria per migliaia di minori

On 24 April 2019 in Cucuta in Colombia, at Francisco de Paula Santander bridge, where each morning, around 5 am, hundreds of boys and girls cross the border from Venezuela to head to the buses that will take them to school in Cucuta. In February 2019, countries in Latin America and the Caribbean are hosting approximately 2.7 million Venezuelan migrants and refugees of the 3.377.252 million Venezuelans migrating worldwide. Based on inter-agency projections, UNICEF estimates that in 2019, over 1.1 million children will need assistance in Brazil, Colombia, Ecuador, Guyana, Panama, Peru and Trinidad and Tobago. Those in need include Venezuelan migrants and refugees, host communities and non-Venezuelans returnees. During the first two months of 2019, the political and social situation in Colombia underwent significant changes, culminating in closure of the six formal crossing points along the 1,400 km border between the two countries and the militarization of certain informal crossing points and river routes. This blanket closure was subsequently loosened to permit the crossing of urgent medical cases and school children at international bridges. Several thousand school children living in Venezuela have been crossing daily for several years to take classes in Colombian schools in Cucuta. The number of migrants using non-formal crossing sites such as rural paths or trochas and rivers to access certain Colombia sites increased significantly over the reporting period. UNICEF continues to operate its humanitarian activities in the prioritized sites of three main border departments (Arauca, Norte de Santander and La Guajira) as well as in six other departments across the country. Technical support continues to key governmental institutions such as the Colombian Institute for Family Welfare (ICBF), the Ministry of Health (MoH) and the Ministry of Education (MoE) to support capacity building and strengthen the rights of children and adolescents within the overall response.

Orrore in Colombia, ricercatore italiano trovato a pezzi in una valigia: la macabra scoperta a Santa Marta, dove Alessandro Coatti, originario di Portomaggiore, si era recato in vacanza

Dei cittadini di Santa Marta, città turistica sul mar dei Caraibi, hanno notato alcuni uomini lasciare una valigia sospetta nel quartiere di Villa Betel, vicino allo stadio Sierra Nevada. Hanno così allertato le autorità e quando la borsa è stata aperta hanno trovato il corpo, anzi parti del corpo di un uomo fatto a pezzi. La terrificante e macabra scoperta risale a domenica scorsa, 6 aprile e dopo le prime indagini ed esami si è risalito all’identità del cadavere. Si tratta di un italiano, Alessandro Coatti, originario di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, biologo ricercatore alla Royal Society of Biology di Londra, dove viveva da ormai 8 anni. Era arrivato in Colombia lo scorso 28 marzoquarta tappa di un lungo un viaggio nei Paesi latinoamericani iniziato a fine anno, dopo aver visitato l’Ecuador, il Perù e la Bolivia.

A dare comunicazione del caso sono state le autorità colombiane che, dopo la terribile scoperta, hanno avviato indagine ed esami per stabilire di chi fossero la testa e le braccia recuperate nella valigia. L’uomo alloggiava in un ostello nel centro storico della città di Santa Marta, dove era arrivato giovedì 3 aprile scorso. Era stato visto l’ultima volta il giorno dopo, venerdì, poi era di lui non si sono più avute notizie.
Determinante per l’identificazione dei resti sarebbe stato il braccialetto che indossava indicante l’ostello in cui alloggiava. “Era un turista, uno scienziato senza legami sospetti”, ha detto di lui il capo della polizia.

IL SINDACO DI SANTA MARTA OFFRE UNA RICOMPENSA

La vicenda ha suscitato grande sconcerto nella città, il Sindaco Carlos Pinedo Cuello, dal suo profilo social, ha diffuso la promessa di una ricompensa di 50 milioni di pesos, circa 10 mila euro, a chi possa avere informazioni sull’omicidio. “Offriamo una ricompensa di cinquanta milioni di pesos per informazioni accurate che ci consentano di identificare e catturare i responsabili”, ha scritto il sindaco. “Questo crimine non rimarrà impunito ha aggiungo- I criminali dovrebbero sapere che a Santa Marta non c’è posto per la criminalità. Li perseguiteremo finché non saranno assicurati alla giustizia”

IL CORDOGLIO DELLA RSB DI LONDRA: “ALE ERA UNO SCIENZATO APPASSIONATO”

La Royal Society of Biology esprime il cordoglio per la scomparsa del biologo italiano e lo ricorda su X. “Alessandro, noto come Ale, ha lavorato per la Royal Society of Biology per otto anni come Science Policy Officer nel team Science Policy prima di essere promosso a Senior Science Policy Officer- spiega- Era uno scienziato appassionato e dedicato, che guidava il lavoro di scienza animale della RSB, scrivendo numerose relazioni, organizzando eventi e fornendo prove alla Camera dei Comuni”. Poi aggiunge che Coatti aveva lasciato l’accademia alla fine del 2024 “per fare volontariato in Ecuador e viaggiare in Sud America”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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