Site icon Corriere Nazionale

Ipertensione arteriosa polmonare: ottimi risultati con seralutinib

ivonescimab infezioni respiratorie osimertinib alectinib sotatercept tiragolumab campi elettrici pembrolizumab lucent autoanticorpi complicanze polmonari asma grave studio mandala

Ipertensione arteriosa polmonare: da nuovi studi arrivano conferme di miglioramenti clinici significativi a lungo termine con seralutinib

Uno studio presentato a Rio de Janeiro, durante il congresso annuale del Pulmonary Vascular Research Institute, ha dimostrato che i pazienti con ipertensione arteriosa polmonare (PAH) trattati con seralutinib per 72 settimane hanno mostrato miglioramenti significativi nelle misurazioni cliniche.

Il meccanismo d’azione del farmaco
Seralutinib è un inibitore della tirosina chinasi progettato per essere somministrato tramite inalazione di polvere secca.

Il suo meccanismo d’azione si basa sull’inibizione di tre principali recettori: il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR), il recettore del fattore stimolante le colonie 1 (CSF1R) e il recettore del fattore di crescita delle cellule staminali/mastociti (c-KIT).

Questi recettori sono coinvolti nei processi di infiammazione, proliferazione e fibrosi che contribuiscono al rimodellamento vascolare polmonare nella ipertensione arteriosa polmonare (PAH).

Inibendo questi recettori, seralutinib mira a ridurre la resistenza vascolare polmonare (PVR) e migliorare la compliance dell’arteria polmonare, contribuendo così a prevenire l’insufficienza cardiaca destra

Analisi post hoc dello studio TORREY
Lo studio di fase 2 TORREY randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e multicentrico, aveva rivelato che seralutinib riduceva la resistenza vascolare polmonare (PVR) dopo 24 settimane nei pazienti adulti con PAH.

Inoltre, la PVR continuava a diminuire tra le 24 e le 72 settimane in uno studio di estensione in aperto dello stesso TORREY.

Nell’attuale analisi post hoc dell’estensione in aperto, Raymond L. Benza, della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, insieme ai suoi colleghi, ha valutato 28 pazienti con PAH che hanno ricevuto seralutinib inalato due volte al giorno per 72 settimane, al fine di ottenere ulteriori approfondimenti sull’impatto del trattamento in questa popolazione specifica.

Confronto tra gruppo totale e sottogruppo dei responder
Per quanto riguarda il miglioramento della PVR, 20 pazienti hanno conseguito questo outcome, con una variazione mediana nell’intera coorte del -23,3%.

All’interno di questa coorte, 17 pazienti sono stati classificati come “responder”, avendo raggiunto una diminuzione della PVR superiore al 15% entro il termine delle 72 settimane, con una variazione mediana del -32% (intervallo: da -17% a -62%). Inoltre, una variazione della PVR a meno di 200 dyne*s/cm^5 è stata identificata in tre pazienti alla settimana 72.

Tra il gruppo totale e il sottogruppo dei responder, i ricercatori hanno osservato variazioni mediane più significative dal basale alla settimana 72 nei pazienti responder in termini di output cardiaco (19,6% vs. 1,8%) e pressione arteriosa polmonare media (-11,8% vs. -7,7%).

Questo modello è stato confermato anche nella valutazione della distanza percorsa in 6 minuti, con un cambiamento medio più ampio dal basale riportato nel sottogruppo dei responder rispetto al gruppo totale (38,6 m vs. 29,8 m).

Positivo profilo di sicurezza
Sulla base delle rilevazioni degli eventi avversi emergenti dal trattamento, i ricercatori hanno notato “nessun nuovo segnale di sicurezza emerso durante il periodo di trattamento in aperto fino ad oggi”.

Gli eventi avversi emergenti più frequenti nel gruppo totale e nel sottogruppo dei responder includevano COVID-19 (28,6% vs. 23,5%), cefalea (25% vs. 29,4%), epistassi (21,4% vs. 23,5%) e nausea (21,4% vs. 17,6%).

«Pur riconoscendo le limitazioni di uno studio in aperto e di un’analisi post-hoc, il trattamento a lungo termine con seralutinib ha portato a un continuo miglioramento della PVR attraverso le 72 settimane di trattamento in una popolazione a basso rischio e pesantemente trattata», concludono Benza e colleghi.

Fonte:
Benza RL, et al. Sustained benefit with seralutinib treatment: A post-hoc analysis of the TORREY open-label extension. Presented at: Pulmonary Vascular Research Institute 2025 Annual Congress; 2025; Rio de Janeiro.

Exit mobile version