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Negli USA approvato primo farmaco per la Cerebrotendinosi xantomatosa

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La FDA ha recentemente approvato Ctexli (chenodiolo) come primo trattamento specifico per la cerebrotendinosi xantomatosa (CTX)

La Food and Drug Administration (Fda) ha recentemente approvato Ctexli (chenodiolo) come primo trattamento specifico per la cerebrotendinosi xantomatosa (CTX), una rara malattia da accumulo di lipidi. L’annuncio rappresenta una svolta significativa per i pazienti adulti affetti da questa patologia genetica, che fino ad oggi non disponevano di terapie approvate.

La CTX è una malattia metabolica ereditaria causata da una mutazione del gene CYP27A1, che porta a un deficit dell’enzima sterol 27-idrossilasi, essenziale per il metabolismo del colesterolo. Questo deficit compromette la produzione di acidi biliari nel fegato, causando un accumulo di metaboliti anomali del colesterolo, come il colestanol, in vari organi e tessuti, tra cui cervello, fegato, pelle e tendini.

Questo accumulo è responsabile dei danni progressivi che caratterizzano la malattia, spesso manifestandosi con sintomi neurologici, cataratta precoce e xantomi tendinei.

Janet Maynard, direttrice dell’Ufficio per le Malattie Rare presso il Centro per la Valutazione e la Ricerca sui Farmaci della FDA, ha sottolineato l’importanza di questa approvazione, evidenziando l’impegno dell’agenzia nello sviluppo di terapie per malattie rare e prive di opzioni terapeutiche consolidate.

Meccanismo d’azione del chenodiolo
Il principio attivo di chenodiolo è un acido biliare che agisce compensando il deficit causato dalla mutazione genetica.

Somministrando chenodiolo, si ristabilisce l’equilibrio nella sintesi degli acidi biliari, favorendo la riduzione dei metaboliti tossici accumulati, come il colestanol, e limitando così i danni ai tessuti.

Questo approccio terapeutico non solo interviene sul sintomo, ma agisce alla radice del processo metabolico alterato, riducendo il rischio di progressione della malattia.

La somministrazione orale di Ctexli permette una regolazione più fisiologica del metabolismo lipidico, contribuendo al miglioramento del quadro clinico generale dei pazienti.

Efficacia e sicurezza:  risultati dello studio clinico
L’approvazione di chenodiolo si basa sui dati di uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, condotto su pazienti adulti affetti da CTX. Il trial, strutturato su 24 settimane, ha utilizzato un disegno crossover con fase di sospensione del trattamento per valutare l’impatto diretto del farmaco.

I risultati hanno evidenziato una riduzione significativa dei livelli plasmatici di colestanol e dei livelli urinari di 23S-pentolo, entrambi biomarcatori chiave della malattia. La dose ottimale di trattamento è risultata pari a 250 mg di chenodiolo, somministrati tre volte al giorno.

Tuttavia, il trattamento con chenodiolo non è privo di rischi. Tra gli effetti collaterali più comuni sono stati segnalati diarrea, cefalea, dolori addominali, costipazione, ipertensione, debolezza muscolare e infezioni delle vie respiratorie superiori. Particolare attenzione deve essere prestata al rischio di epatotossicità, specialmente nei pazienti con patologie epatiche preesistenti o anomalie delle vie biliari.

Per questo motivo, è fondamentale monitorare la funzionalità epatica attraverso esami del sangue prima dell’inizio della terapia, con controlli annuali o quando clinicamente indicato durante il trattamento. I pazienti devono essere informati sui sintomi di possibile tossicità epatica, come dolori addominali, nausea persistente, affaticamento, urine scure, ittero e prurito cutaneo, e contattare il medico in caso di insorgenza.

Designazioni speciali e prospettive future
Considerando la rarità della CTX e la mancanza di terapie specifiche, la Fda ha concesso a chenodiolo una serie di designazioni accelerate, tra cui Priority Review, Fast Track e Orphan Drug. Queste agevolazioni sono state fondamentali per velocizzare il processo di approvazione e garantire un accesso tempestivo alla terapia per i pazienti che ne hanno urgente bisogno.

L’approvazione di Ctexli, sviluppato da Mirum Pharmaceuticals Inc., rappresenta un traguardo significativo per la comunità scientifica e per i pazienti affetti da CTX, aprendo la strada a nuove possibilità di trattamento per altre malattie rare di tipo metabolico.

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