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Sarcoma dei tessuti molli: anlotinib in prima linea si conferma efficace

Sarcoma: cabozantinib ha dimostrato un'attività antitumorale interessante come trattamento per pazienti con sarcoma di Ewing e osteosarcoma

Nei pazienti affetti da sarcoma dei tessuti molli che non possono essere sottoposti alla chemioterapia citotossica, anlotinib ha dato risultati incoraggianti

Nei pazienti affetti da sarcoma dei tessuti molli che non possono essere sottoposti alla chemioterapia citotossica, il trattamento con l’inibitore tirosin-chinasico anlotinib ha dato risultati incoraggianti in uno studio di fase 2 pubblicato di recente sulla rivista Clinical Cancer Research.
Nel trial, infatti, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) è risultata di quasi 7 mesi, un dato migliore rispetto a quanto osservato in studi precedenti con altri trattamenti.

Il sarcoma dei tessuti molli e anlotinib
I sarcomi dei tessuti molli rappresentano circa l’1% di tutti i tumori maligni, con un’incidenza di circa 5 casi ogni 100.000 individui, e sono neoplasie estremamente eterogenee.

Nei pazienti in cui la malattia al momento della diagnosi è ancora localizzata, la sopravvivenza a 5 anni è del 70-80%; al contrario, se alla diagnosi il tumore è già in stadio avanzato/metastatico, la sopravvivenza a 5 anni scende al 20% e la mediana di sopravvivenza globale (OS) è di circa 1 anno. Da qui la necessità di nuove terapie più efficaci, oltre che più tollerabili, per i pazienti con malattia avanzata.

Il trattamento standard per i pazienti con sarcoma dei tessuti molli localmente avanzato o metastatico è rappresentato dalla chemioterapia a base di antracicline, ma la tollerabilità di questo trattamento è limitata.

Fra i nuovi agenti in sperimentazione vi è l’inibitore tirosin chinasico anlotinib. Al momento approvato per l’uso umano solo in Cina, dove è indicato per il tumore del polmone non a piccole cellule, questo farmaco si è già dimostrato efficace in studi precedenti anche contro i sarcomi ed è in sperimentazione in vari Paesi. In Italia ha ricevuto la denominazione di farmaco orfano.

Lo studio
Lo studio pubblicato su Clinical Cancer Research, condotto in Cina, ha coinvolto 40 pazienti con sarcoma dei tessuti molli localmente avanzato o metastatico mai trattati in precedenza con la chemioterapia o considerati probabilmente intolleranti alla chemioterapia.

Per quanto riguarda il tipo di sarcoma, 10 pazienti erano affetti da liposarcoma, otto da sarcoma pleomorfo indifferenziato, otto da fibrosarcoma, quattro da sarcoma sinoviale, tre da tumore maligno della guaina dei nervi periferici, tre da leiomiosarcoma, uno da sarcoma a cellule chiare, uno da emangiosarcoma e due da altri sarcomi. La maggior parte dei pazienti aveva una malattia in stadio IV (85%) ed era stato sottoposto a una chirurgia (95%).

I partecipanti sono stati trattati con anlotinib alla dose di 12 mg al giorno nei primi 14 giorni di cicli di 3 settimane fino alla progressione della malattia o alla comparsa di una tossicità non tollerabile.

L’endpoint primario del trial era la PFS, mentre gli endpoint secondari erano l’OS, il tasso di risposta obiettiva (ORR) e il tasso di controllo della malattia (DCR).

PFS di circa 7 mesi
L’ORR confermato è risultato del 2,5% e il DCR del 67,5%. Un paziente ha ottenuto una risposta parziale e 26 pazienti hanno mostrato una stabilizzazione della malattia.

La PFS mediana è risultata di 6,83 mesi complessivamente, 8,71 mesi per i pazienti con liposarcoma e 6,83 mesi per i pazienti con gli altri sottotipi. Secondo i ricercatori, ciò indica che anlotinib è «non inferiore al dato storico osservato con i farmaci di prima linea, tra cui la doxorubicina, con una PFS di 5-7 mesi, e l’ifosfamide, con una PFS di 2,52 mesi, nonché pazopanib, con una PFS di 3,67 mesi».

La mediana della sopravvivenza globale (OS) in questo studio è risultata complessivamente di 27,40 mesi, 16,23 mesi per i pazienti con liposarcoma e non è stata raggiunta per i pazienti con gli altri sottotipi di sarcomi.

Tossicità “gestibile e accettabile”
Secondo gli autori, in questo studio il trattamento con anlotinib ha mostrato un profilo di tossicità «gestibile e accettabile».

Il tasso di eventi avversi correlati al trattamento è risultato del 92,5%. Gli eventi avversi correlati al trattamento più comuni sono risultati l’ipertiroidismo (47,5%), l’ipertensione (45,0%), la proteinuria (37,5%), l’ipertrigliceridemia (25,0%), la reazione cutanea mano-piede (22,5%) e l’affaticamento (20%).

Il tasso di eventi avversi correlati al trattamento di grado 3/4 è stato del 25%, il 15% dei pazienti ha interrotto il trattamento a causa di eventi avversi correlati al trattamento e il 7,5% ha richiesto riduzioni della dose del farmaco ,sempre a causa di eventi avversi correlati al trattamento. Tuttavia, non si sono verificati decessi correlati al trattamento.

Bibliografia
T. Li, et al. First-line anlotinib treatment for soft tissue sarcoma in chemotherapy-ineligible patients: An open-label, single-arm, phase 2 clinical trial. Clin Cancer Res. Published online March 14, 2024. doi:10.1158/1078-0432.CCR-23-3983 Leggi

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