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Cosa non torna nella morte di Ghizlane Moutahir, caduta dalla zipline

Ghizlane Moutahir

L’inchiesta della Procura di Sondrio per la morte di Ghizlane Moutahir, volata dalla zipline di Bema, ipotizza l’omicidio colposo: verifiche sull’imbragatura

L’autopsia sul corpo di Ghizlane Moutahir si svolgerà venerdì 10 maggio: Ghizlane è la donna di 41 anni che domenica è morta dopo un volo mortale dalla zipline ‘Fly Emotion’ in Valtellina. È precipitata nel vuoto, cadendo nei boschi sottostanti, mentre stava vivendo l’incredibile esperienza di ‘volare’ per un chilometro e mezzo sospesi ad una fune d’acciaio. L’indagine aperta dalla Procura di Sondrio per chiarire cosa è andato storto ipotizza l’omicidio colposo. L’impianto è sotto sequestro.

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LE VERIFICHE SULL’IMBRAGATURA

I dubbi, al momento sono tanti. In primis dovranno essere fatte verifiche sull’imbragatura che avrebbe dovuto assicurare il suo corpo durante la traversata. E che, invece, dopo la fatale caduta, è rimasta attaccata alla fune. Che fosse difettosa o troppo vecchia? Sotto la lente degli investigatori anche le operazioni di allacciatura dell’imbragatura, fatte dal personale dell’impianto Fly Emotion, in provincia di Sondrio, che collega Bema (punto di partenza) e Albaredo per San Marco (punto d’arrivo): era stata allacciata correttamente? Un’altra ipotesi è quella del malore, che potrebbe aver provocato la caduta della donna. È proprio sul malore che gli inquirenti si aspettano una risposta dall’autopsia di venerdì: i periti proveranno a capire se la donna si sia sentita male prima di precipitare nel vuoto.

IL VOLO DI GHIZLANE DA 40 METRI DI ALTEZZA

Il cavo d’acciaio si trova sopra alla valle del Bitto e i boschi sottostanti, nel punto più alto, distano 230 metri. Ghizlane Moutahir, di origine marocchina, è caduta quando mancava poco alla stazione di arrivo, da un’altezza di trenta-quaranta metri.

IL VIDEO GIRATO DALLA NIPOTE

I magistrati della Procura hanno acquisito agli atti dell’indagine un video, girato dalla nipote della donna, che aspettava la 41enne all’arrivo e che aveva vissuto l’esperienza del ‘volo’ poco prima della donna. Le nipoti, infatti, lo avevano fatto prima di lei e la aspettavano ad Albaredo per San Marco. Nelle immagini, si vede la tragica caduta della 41enne.
Alcuni testimoni, già domenica, avrebbero detto che Ghizlane a un certo punto era in posizione verticale durante il volo: se fosse vero, da questa posizione non corretta (la traversata va fatta in posizione sdraiata, con le gambe assicurate) potrebbe essere dipeso uno sbilanciamento del peso e la conseguente caduta.

LA FRENATA E LA CRISI DI PANICO?

Una delle ipotesi a cui stanno lavorando gli inquirenti è il fatto che ci sarebbe stata, poco prima della caduta, una specie di frenata durante la traversata della 41 enne, che quindi si è ritrovata appesa, ferma, a quaranta metri di altezza sopra i boschi. All’arrivo mancava poco. La donna potrebbe essersi spaventata e, forse in preda ad un attacco di panico, potrebbe aver cercato di sganciarsi dall’imbragatura, riuscendo forse a liberare le gambe. Di qui la posizione eretta di cui qualche testimone ha parlato? Sono tutti aspetti da chiarire e verificare. Resta in ogni caso un mistero il fatto che la donna possa, eventualmente, essersi sganciata totalmente dall’imbragatura (rimasta appesa alla fune d’acciaio mentre le precipitava), cosa che non dovrebbe essere possibile. Nell’impianto, funzionante da 13 anni, non si erano mai verificati incidenti.

Come funziona il ‘volo’ sopra i boschi:

FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).

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