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Lara Puglia nelle radio e online con “Rimini”

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Disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Rimini”, una personale reinterpretazione piano e voce del celebre brano di Fabrizio De Andrè fatta da Lara Puglia

“Rimini” è un brano tratto dall’omonimo album di Fabrizio De André del 1978. Una carrellata di personaggi ritratti in maniera cruda e spietata, alcuni di memoria felliniana. Dopo “Il sogno di Maria” e “Ho visto Nina volare”, questo è il terzo singolo di De André in versione piano e voce che fa parte dell’ep intitolato “Live al Teatro De André” di Lara Puglia, una nuova versione capace di esprimere la naturale alchimia che esiste tra due strumenti così lontani eppure così complementari come la voce e il pianoforte. Due strumenti in grado di contagiarsi a vicenda, rincorrersi, dialogare, intrecciarsi, dando forma compiuta al pezzo musicale in tutta la sua ricchezza armonica e melodica. Un mood essenziale quanto suggestivo, che restituisce l’atmosfera di questo racconto sempre duplice, ambivalente, sfaccettato, che unisce spensieratezza e malinconia, speranza e delusione, amore e smarrimento

Commenta l’artista a proposito del brano: “Anche in questo pezzo De André si occupa degli emarginati, dei più fragili, di coloro che si ritrovano in condizioni svantaggiate come capita molto spesso alle donne, come capita a Teresa. De André si riconferma poeta degli ultimi, il Caravaggio del cantautorato italiano, come amo definirlo. Questo è un album in cui le storie affiorano dalla penombra, con i volti illuminati da un fascio di luce fatto di parole che con brevi tratti ne descrivono la fisionomia e la psicologia. Si aggiungono poi alcuni elementi teatrali di contesto, come nei dipinti del pittore borderline per eccellenza, estrapolate da quel luna park di sregolatezze che rappresentava in quegli anni la riviera romagnola, la terra promessa del divertimento e della trasgressione. Teresa fa parte di quel panorama e vive sulla sua pelle il giudizio degli altri, paga le proprie scelte, sconta le proprie colpe. Un’anima fragile che di notte nel buio si trasforma, che in un attimo rischia di perdersi, e poi trascinarsi per una vita intera. Questo pezzo risuona in modo particolare nella mia testa, tra i ricordi di quegli anni passati in Romagna che mi hanno lasciato sensazioni al tempo stesso struggenti e meravigliose. Un frammento di cuore rimasto incastrato tra le colline e il mare, sempre lì ad attendere un mio ritorno”.

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