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Giuseppe Giofrè nelle librerie con “Stidda”

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Stidda di Giuseppe Giofrè è il racconto di una storia straordinaria che però è partita dal nulla, di una vita che insegna a crederci sempre anche a chi pensa di non farcela

Chi l’avrebbe mai detto che quel bambino innamorato delle coreografie dei video di Britney Spears che vedeva dalla sua casa di Gioia Tauro avrebbe poi ballato davvero sui palchi di mezzo mondo insieme alle più grandi popstar internazionali come Taylor Swift o Jennifer Lopez. In realtà Giuseppe Giofrè ci ha sempre creduto seguendo l’ispirazione e gli insegnamenti di suo nonno Stidda (“Stella”, in dialetto calabrese), soprannominato così per quei suoi occhi blu sempre puntati verso il cielo. Stidda è diventata una parola magica per Giuseppe, un amuleto che lo ha protetto e guidato verso le stelle.

Ci ha sempre creduto anche quando il suo unico palcoscenico era una piazzetta senza nome sotto casa. Ci ha creduto nella sua scuola di danza in Calabria dove l’America sembrava troppo lontana, irraggiungibile per essere vera, per essere anche solo immaginata. Ci ha creduto perché è sempre rimasto fedele al suo sogno e ha avuto la fame, l’applicazione e il talento per realizzarlo e farlo diventare il suo lavoro, superando gli insulti dei compagni di scuola, gli stereotipi e i pregiudizi. E a forza di crederci l’occasione è arrivata. Non un’occasione qualsiasi, ma quella della vita: “Amici”. È all’interno della scuola di Maria De Filippi che il talento di Giuseppe sboccia definitivamente e il suo sogno comincia a diventare realtà. Dalla vittoria ad “Amici”, infatti, per Giuseppe si spalancano davvero le porte dell’America, lì affronta grandi no da cui però nascono grandi successi, tra concerti, video musicali e prestigiose cerimonie. Fino ad arrivare a lavorare con Britney Spears, la sua musa da sempre.

Stidda è il racconto di una storia straordinaria che però è partita dal nulla, di una vita che insegna a crederci sempre anche a chi pensa di non farcela, a chi crede di non essere abbastanza o di non avere talento sufficiente. È il racconto di un ragazzo che ha imparato a guardare le stelle e a combattere per difendere la sua.

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