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Rinite allergica: forte aumento dei casi tra i bambini

La rinite allergica, le allergie ai pollini o la dermatite atopica potrebbero ridurre il rischio di infezione da Covid, specie se associate all'asma

Studio italiano ha dato evidenza dell’aumento della rinite allergica tra la popolazione pediatrica, confermando la sua natura di condizione cronica diffusa

Uno studio tutto italiano di recente pubblicazione dal titolo “Epidemiology of Allergic Rhinitis in Children: A Systematic Review and Meta-Analysis” sulla prestigiosa rivista The Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice”, ha dato evidenza dell’aumento della rinite allergica (AR) tra la popolazione pediatrica, confermando la sua natura di condizione cronica diffusa.

I risultati mostrano un incremento significativo nella prevalenza della malattia, evidenziando al contempo anche un aumento della diagnosi da parte dei medici nel corso degli ultimi 10 anni. L’indagine ha esaminato un campione rappresentativo di bambini, rivelando che la rinite allergica è sempre più diffusa tra i più giovani. I dati confermano una tendenza preoccupante, con un aumento costante delle diagnosi confermate da medici nel corso dell’ultimo decennio. Lo studio ha condotto una revisione sistematica e metanalisi considerando i database, registri e gli studi di coorte o trasversali pubblicati tra il 2012 e il 2022, che valutano l’epidemiologia (incidenza o prevalenza) della rinite allergica nella popolazione pediatrica.

“Sono stati inclusi nella nostra analisi ventidue studi – spiega la Prof.ssa Amelia Licari, Università di Pavia, primo nome dello studio e membro del Board della campagna informativa SOS Acari– La prevalenza complessiva della rinite allergica diagnosticata dal medico è stata del 10,5%, mentre la prevalenza complessiva di rinite allergica auto-riferita dai pazienti (nei precedenti 12 mesi) è stata dell’18%. Questa analisi ha dimostrato inoltre un trend in crescita della rinite allergica diagnosticata dal medico negli anni (8,4% nel periodo 2012-2015 rispetto al 19,9% nel periodo 2016-2022).”

Questo studio rappresenta la prima revisione sistematica e metanalisi sull’epidemiologia della rinite allergica nella popolazione pediatrica negli ultimi 10 anni. I risultati mostrano che la prevalenza della rinite allergica diagnosticata dal medico sta aumentando nel tempo nella popolazione pediatrica e sottolineano l’urgenza di ulteriori statistiche per descrivere l’associazione e il controllo delle comorbidità legate alla rinite allergica nei pazienti pediatrici. L’analisi delle comorbidità, prima tra tutte l’asma, è essenziale per una gestione completa e mirata della patologia.

Uniformità nella descrizione della AR

Gli esperti tra le conclusioni mettono in chiaro la necessità di adottare una definizione standard della AR nei futuri studi per facilitare la raccolta di dati aggregati. La proposta dell’app e del protocollo Mobile Airway Sentinel Network da parte di ARIA rappresenta un valido strumento per interpretare e monitorare la AR, offrendo un’opportunità per studi epidemiologici basati su una descrizione consolidata della patologia.

Comorbidità e ruolo della AR

Altro elemento chiave è la mancanza di informazioni sulle comorbidità della AR, soprattutto per patologie atopiche associate. Date l’alta prevalenza della AR tra i bambini, sarà cruciale analizzare il ruolo della AR nella progressione e prevenzione della “marcia atopica” e/o nello sviluppo e peggioramento dell’asma.

I risultati ottenuti confermano l’alto impatto epidemiologico della AR nella popolazione pediatrica e contribuiscono a una migliore comprensione della diffusione della rinite allergica nei bambini, fornendo dati aggiornati che dovrebbero guidare gli sforzi per affrontare questa crescente problematica. La comunità medica è ora chiamata a reagire con azioni concrete per ridurre l’impatto di questa condizione sulla salute pediatrica.

La campagna informativa “SOS Acari” ha l’obiettivo di diffondere informazioni accurate sull’allergia agli acari della polvere. Sul sito web sosacari.it e sui social media, come Facebook, Instagram e YouTube, è possibile trovare informazioni accessibili e consigli pratici. La campagna è patrocinata dall’associazione Respiriamo Insieme, dall’Associazione Italiana Bronchiettasie (AIB), dall’associazione ARIAAA3Onlus e realizzata con il contributo non condizionante di ALK-Abellò S.p.A.

Il legame tra l’allergia agli acari della polvere e la rinite allergica è molto forte, poiché gli acari della polvere domestica sono una delle principali cause di questa condizione. Gli acari sono microscopici aracnidi presenti nelle polveri domestiche, e le loro feci contengono proteine che possono scatenare reazioni allergiche nelle persone sensibili.

In questo contesto l’Immunoterapia Allergene Specifica (AIT) rappresenta un trattamento unico in grado di affrontare la causa dell’allergia, non solo i sintomi. Per i pazienti con allergia all’acaro della polvere, l’AIT è una terapia essenziale che aiuta a desensibilizzare il paziente, modificando la progressione della malattia e migliorando la qualità della vita.

Il Prof. Peroni, dell’università di Pisa e responsabile scientifico della campagna “SOS Acari”, “spiega che “l’AIT è particolarmente efficace nei bambini in età prescolare, poiché riduce il rischio di sviluppare asma quando entrano a scuola.” L’AIT richiede un impegno di almeno 3 anni, con controlli regolari ogni 6 mesi e un accordo tra il medico, la famiglia e il paziente. Per gli adolescenti, tra i 12 e i 16 anni, esiste un alto rischio di sviluppare allergie all’acaro della polvere. La diagnosi può essere problematica in questa fascia d’età, poiché spesso i giovani non hanno un pediatra di famiglia e si prendono cura autonomamente. In questi casi, l’AIT può rappresentare una soluzione vitale.

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