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Dolore post chirurgia pediatrica: ancora dubbi su efficacia ibuprofene

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Una revisione della letteratura non è riuscita a raggiungere una conclusione definitiva sull’efficacia dell’ibuprofene post chirurgia in pediatria

Una revisione sistematica della letteratura appena pubblicata sul Cochrane Database of systematic reviews a cui hanno partecipato anche ricercatori dell’IRCCS Istituto Gaslini di Genova non è riuscita a raggiungere una conclusione definitiva sull’efficacia dell’ibuprofene post chirurgia in pediatria rispetto ad altri comparatori attivi sottolineando che sembrerebbe più efficace rispetto al paracetamolo fino alle 24 ore mentre il confronto con altri farmaci.

I bambini spesso necessitano di una gestione del dolore dopo l’intervento chirurgico per evitare sofferenze. Una gestione efficace del dolore ha conseguenze sui tempi di guarigione e sulla qualità della vita.
L’ibuprofene, un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) di uso frequente somministrato ai bambini, viene utilizzato per trattare il dolore e l’infiammazione nel periodo postoperatorio.
Gli obiettivi di questo lavoro erano: 1) valutare l’efficacia e la sicurezza dell’ibuprofene (qualsiasi dose) per la gestione del dolore acuto postoperatorio nei bambini rispetto al placebo o ad altri comparatori attivi. 2) confrontare l’ibuprofene somministrato a varie dosi e vie di somministrazione (ad esempio orale, endovenosa, ecc.) o strategie diverse (ad esempio secondo necessità rispetto a quanto programmato).

Sono state eseguite ricerche nei registri CENTRAL, MEDLINE, Embase, CINAHL e degli studi clinici fino ad agosto 2023.
Sono stati inclusi studi randomizzati e controllati (RCT) in bambini di età pari o inferiore a 17 anni, trattati per dolore acuto postoperatorio o postprocedurale, che hanno confrontato l’ibuprofene con il placebo o qualsiasi comparatore attivo.

Sono stati inclusi studi randomizzati che confrontavano diverse vie di somministrazione, dosi di ibuprofene e orari.
I ricercatori hanno aderito ai metodi Cochrane standard per la raccolta e l’analisi dei dati.
Gli esiti primari erano il sollievo dal dolore riportato dal bambino, l’intensità del dolore riportato dal bambino, gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi.
Nel lavoro sono stati presentati i risultati utilizzando i rapporti di rischio (RR) e le differenze medie standardizzate (SMD), con gli intervalli di confidenza associati (CI). E’ stato utilizzato il GRADE per valutare la certezza delle prove.

Sono stati inclusi 43 studi randomizzati che hanno arruolato 4.265 bambini (3.935 bambini inclusi in questa revisione). E’ stato valutato il rischio complessivo di bias a livello di studio come alto o poco chiaro per 37 studi che avevano uno o più giudizi poco chiari o ad alto rischio di bias nei domini.
Sono stati giudicati sei studi a basso rischio di bias in tutti i domini.

Il confronto tra ibuprofene e placebo ha riguardato 35 RCT; nessuno studio ha riportato sollievo dal dolore riportato dal bambino o da terzi, o eventi avversi gravi.
L’ibuprofene probabilmente riduce l’intensità del dolore riportato dai bambini meno di due ore dopo l’intervento rispetto al placebo (SMD -1,12, IC 95% da -1,39 a -0,86; 3 studi, 259 bambini; evidenza di certezza moderata).
L’ibuprofene può ridurre l’intensità del dolore riportato dai bambini, da due ore a meno di 24 ore dopo l’intervento (SMD -1,01, IC 95% da -1,24 a -0,78; 5 studi, 345 bambini; evidenza con scarsa certezza).

L’ibuprofene può comportare una differenza minima o nulla negli eventi avversi rispetto al placebo (RR 0,79, IC 95% da 0,51 a 1,23; 5 studi, 384 bambini; evidenza con scarsa certezza).
Dal confronto tra ibuprofene e paracetamolo che ha riguardato 21 RCT è stato evidenziato che nessuno studio ha riportato sollievo dal dolore riportato dal bambino o da terzi, o eventi avversi gravi.
L’ibuprofene probabilmente riduce l’intensità del dolore riportato dai bambini meno di due ore dopo l’intervento rispetto al paracetamolo (SMD -0,42, IC 95% da -0,82 a -0,02; 2 studi, 100 bambini; evidenza di certezza moderata). L’ibuprofene può ridurre leggermente l’intensità del dolore riferito dai bambini da due a 24 ore dopo l’intervento (SMD -0,21, IC 95% da -0,40 a -0,02; 6 studi, 422 bambini; evidenza con scarsa certezza).

L’ibuprofene può comportare una differenza minima o nulla negli eventi avversi (0 eventi in ciascun gruppo; 1 studio, 44 bambini; evidenza con scarsa certezza).
Il confronto di ibuprofene versus morfina è stato eseguito considerando i dati di un solo RCT e non è stato riportato sollievo dal dolore o intensità del dolore riportato dal bambino o da terzi, o eventi avversi gravi.

L’ibuprofene probabilmente determina una riduzione degli eventi avversi rispetto alla morfina (RR 0,58, IC 95% da 0,40 a 0,83; differenza di rischio (RD) -0,25, IC 95% da -0,40 a -0,09; numero necessario da trattare per un ulteriore risultato benefico (NNTB) 4; 1 studio, 154 bambini; evidenza di certezza moderata).
Anche per il confronto di ibuprofene con ketorolac è stato utilizzato 1 solo RCT che non ha riportato sollievo dal dolore o intensità del dolore riportato dal bambino, o eventi avversi gravi.

L’ibuprofene può comportare una riduzione degli eventi avversi rispetto al ketorolac (RR 0,51, IC 95% da 0,27 a 0,96; RD -0,29, IC 95% da -0,53 a -0,04; NNTB 4; 1 studio, 59 bambini; evidenza con certezza bassa) .
In conclusioni gli autori evidenziano che nonostante l’identificazione di 43 studi randomizzati, rimangono incerti sull’effetto dell’ibuprofene rispetto al placebo o ai comparatori attivi per alcuni risultati critici e nei confronti tra diverse dosi, orari e vie di somministrazione dell’ibuprofene.
Ciò è in gran parte dovuto alla scarsa rendicontazione di risultati importanti come eventi avversi gravi e alla scarsa condotta o rendicontazione degli studi che hanno ridotto la fiducia nei risultati, insieme a piccoli studi sottodimensionati.

Rispetto al placebo, l’ibuprofene probabilmente determina una riduzione del dolore meno di due ore dopo l’intervento, tuttavia, l’efficacia potrebbe essere inferiore tra le due e le 24 ore. Rispetto al paracetamolo, l’ibuprofene probabilmente determina una riduzione del dolore fino a 24 ore dopo l’intervento. Gli autori non hanno potuto esplorare se ci fosse un effetto diverso nei diversi tipi di interventi chirurgici o procedure. L’ibuprofene probabilmente determina una riduzione degli eventi avversi rispetto alla morfina e una differenza minima o nulla nel sanguinamento rispetto alla morfina.

Sara Pessano et al., Ibuprofen for acute postoperative pain in children Cochrane Database Syst Rev. 2024 Jan 5;1(1):CD015432.
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