“Un’incantevole bellezza selvaggia” di Francesca Redolfi è la storia post-apocalittica di un mondo devastato da una catastrofe ecologica
Esce la sesta opera dell’autrice bergamasca Francesca Redolfi, che ancora una volta si mette alla prova con un libro innovativo e originale dal titolo “Un’incantevole bellezza selvaggia” edito Land Editore. Storia d’amore e di denuncia sociale a un tempo, ove la scrittrice osserva con sospetto una modernità disumanizzante e alienante, in cui persino la vita umana viene generata dalle macchine.
“Un’incantevole bellezza selvaggia” è la storia post-apocalittica di un mondo devastato da una catastrofe ecologica, che vede la società divisa in Distopici – persone che nascono in fabbriche speciali dove a generare la vita non sono più madri e padri, ma macchinari avanzatissimi in grado di riprodurre esseri umani perfetti – e Selvaggi, popolazioni che vivono nei boschi in piccoli gruppi, che nascono ancora naturalmente e trascorrono l’esistenza coltivando piante e allevando animali, a differenza dei Distopici. La società dei Distopici non vede di buon occhio i Selvaggi, al punto che l’élite governativa ha fatto circolare voci strane su queste popolazioni, in modo che tutti i cittadini di Distòpia ne nutrano un terrore smisurato. La parola d’ordine? Stare lontani dai boschi che ospitano i Selvaggi, e dalla natura pericolosa e ostile che a Distòpia è stata invece completamente addomesticata.
Il romanzo di Redolfi getta uno sguardo critico sulle rivoluzioni tecnologiche odierne, ma anche sui meccanismi di propaganda che per mantenere saldo il proprio potere convincono le persone a identificare sempre e comunque un nemico in qualcuno di diverso da noi, qualcuno da odiare e temere al tempo stesso.
Trama
La più grande paura di Mira sono i Selvaggi. Nel luogo da cui proviene ogni ora della giornata è scandita da regole e ferrei doveri, che non le lasciano il tempo per pensare, per desiderare. E allora perché quando i suoi occhi incontrano per la prima volta quelli di Julian, che ha tutta l’aria di appartenere ai temuti Selvaggi, il suo istinto le grida che le sue braccia saranno quanto di più adatto a tenerla al sicuro? Nel secondo di troppo che impiega a decidere se denunciarlo o lasciarlo andare, Julian agisce e le salva la vita, condannandola al tempo stesso a una precipitosa fuga nei boschi. Inizia così per Mira un viaggio alla scoperta della società Selvaggia, con Julian sempre al suo fianco. Man mano che esplora questo nuovo e affascinante mondo, Mira imparerà ad amarlo tanto quanto il cielo che ora contempla sopra di sé.
Biografia
Francesca Redolfi è nata nel 1982 in provincia di Bergamo, dove tuttora abita con il marito e due figlie. Laureata in Scienze della Comunicazione e giornalista pubblicista, ha pubblicato diversi romanzi: L’amore non è mai come sembra (Libromania, editore digitale di DeA e Newton Compton, 2017), Quello che non so di te (Literary Romance, 2019), Dedalus (Le Mezzelane, 2021), Vieni via con me (More Stories, 2021), Il canto delle spighe di grano (Land editore, 2022).

