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Età del ciclo, figli, menopausa incidono sul rischio di Bpco

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L’età al menarca, quella alla menopausa, il numero di figli, l’aborto spontaneo e la nascita di un figlio morto sembrano incidere sul rischio di Bpco nel sesso femminile

L’età al menarca, quella alla menopausa, il numero di figli, l’aborto spontaneo e la nascita di un figlio morto sembrano incidere sul rischio di Bpco nel sesso femminile. Lo dimostrano i risultati di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Thorax. Per gli autori di questo studio, i risultati ottenuti potrebbero venire in aiuto dei medici per identificare le donne a maggior rischio di Bpco, implementare strategie di prevenzione tempestive e, probabilmente, ridurre l’impatti della malattia in età avanzata.

Razionale e disegno dello studio
Stando alle evidenze presenti attualmente in letteratura, vi sarebbero studi che indicano l’esistenza di differenze di genere sostanziali nella suscettibilità e nella gravità della Bpco, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. In particolare, le donne sembrano sviluppare la Bpco grave in età più giovane rispetto agli uomini. Inoltre, sebbene il fumo rappresenti un importante fattore di rischio, i non fumatori affetti da Bpco sono molto più frequentemente di sesso femminile, aggiungono i ricercatori.

Ciò ha portato ad ipotizzare che alcuni fattori riproduttivi legati al sesso femminile potrebbero influenzare lo sviluppo della Bpco in base all’assetto ormonale femminile, che varia in base alle diverse fasi e agli eventi legati alla vita riproduttiva delle donne.

Gli studi fin qui condotti che hanno esaminato la possibile influenza degli ormoni femminili sul rischio di Bpco sono stati, fino ad ora, limitati nel numero e viziati da alcuni difetti metodologici. Per cercare di ovviare a questi problemi, pertanto, è stato implementato questo nuovo studio che, utilizzando tre diverse coorti di individui di sesso femminile, ha valutato 283.070 donne (età media 54 anni) per scoprire in che modo alcuni fattori riproduttivi – età delle mestruazioni, numero di figli, infertilità, aborti spontanei, nati morti ed età della menopausa – possono incidere sul rischio di Bpco nel sesso femminile.

Sono state condotte analisi di regressione per stabilire il ruolo di ciascuno dei fattori summenzionati, corrette in base alla presenza di alcuni fattori quali l’anno di nascita, l’etnia, il livello di istruzione, il BMI e la storia di tabagismo (in anni).

Il follow-up mediano è durato 11 anni, durante i quali la Bpco è stata rilevata in 10.737 donne rispetto al campione iniziale (3,8%; età mediana: 63 anni).

Risultati principali
Rispetto all’età di 13 anni per l’inizio delle mestruazioni, i ricercatori hanno riscontrato un rischio maggiore di Bpco quando il menarca si osservava prima (età pari o inferiore a 11 anni) (HR: 1,17; IC95%: 1,11-1,23) o molto più tardi (età pari o superiore a 16 anni) (HR = 1,24; IC95%: 1,21-1,27).

Se si mettevano a confronto le donne con figli rispetto a quelle senza figli, il rischio di Bpco aumentava con i figli (HR = 1,13; IC95%: 1,11-1,15). Non solo: l’avere un solo figlio rispetto a due figli comportava un rischio maggiore (HR = 1,18; IC95%: 1,14-1,21).

I ricercatori hanno anche osservato che la condizione di sterilità era associata ad un incremento del rischio di Bpco (HR = 1,13; IC95% : 1,1-1,16).

Dalla valutazione del legame esistente tra aborti spontanei e Bpco, i ricercatori hanno scoperto che il rischio di malattia aumentava con l’aumentare del numero di aborti spontanei (1 aborto spontaneo vs. 0 aborti spontanei, HR = 1,08; IC95%: 1,08-1,09; 2 aborti spontanei, HR = 1,28; IC95%: 1,24-1,32; 3 aborti spontanei, HR = 1,36; IC95%: 1,3-1,43).

Questo trend è stato confermato anche per la relazione tra Bpco e nati morti, con un maggior numero di nati morti che aumentava il rischio di Bpco per la donna gestante (1 nato morto vs. 0 nati morti, HR = 1,38; IC95% :1,25-1,53; 2 nati morti, HR = 1,67; IC95%:1,32-2,1).

E’ stato osservato, in particolare, che avere tre o più figli rispetto a due figli aumentava il rischio di questa malattia (3 figli, HR = 1,14; IC95%: 1,12-1,17; 4 figli, HR = 1,34; IC95%: 1,28-1,4).

Infine, i ricercatori hanno riscontrato un rischio maggiore di Bpco tra le donne che andavano in menopausa quando avevano meno di 40 anni rispetto a quelle di età compresa tra 50 e 51 anni (HR = 1,69; IC95%: 1,63-1,75).

Anche le donne entrate in menopausa tra i 40 e i 44 anni presentavano un rischio elevato di questa malattia rispetto al gruppo di età superiore (HR = 1,42; IC95%: 1,38-1,47).

I risultati ottenuti nell’analisi principale sono stati sostanzialmente confermati in un’analisi di sensibilità che includeva solo le donne che non soffrivano di asma e in un’analisi stratificata in base allo stato di fumatore, con l’unica eccezione che il risultato dell’infertilità era confermato solo nella coorte di fumatrici correnti.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati dello studio, i ricercatori hanno ammesso tra i limiti esistenti del lavoro, al di là del disegno osservazionale che non consente di stabilire relazioni causa-effetto, altre problematiche quali l’assenza di informazioni dettagliate sulla contraccezione ormonale e sull’uso della terapia di sostituzione ormonale (TOS), l’anamnesi familiare per la presenza di Bpco, l’assenza di informazioni sulle infezioni respiratorie infantili, sul fumo passivo o sull’esposizione professionale a sostanze tossiche.

Ciò detto nel complesso lo studio suggerisce che gli estrogeni hanno probabilmente un ruolo chiave nel rischio di Bpco nelle donne, a causa dei diversi effetti di questi ormoni sui polmoni.
“L’effetto complessivo degli estrogeni potrebbe variare a seconda del momento – suggeriscono -. Nella fase riproduttiva precoce o media, un’esposizione prolungata o più elevata agli estrogeni sarebbe dannosa per i polmoni, portando ad un rischio più elevato di Bpco tra le donne con menarca precoce o con più gravidanze portate a termine con successo”.

In conclusione, per le ragioni sopra indicate, lo studio dimostra che molteplici fattori riproduttivi femminili sono associati al rischio di Bpco, il che potrebbe avere importanti implicazioni pratiche per identificare le donne a maggior rischio di malattia ostruttiva polmonare.

Bibliografia
Liang C, et al. Female reproductive histories and the risk of chronic obstructive pulmonary disease. Thorax. 2024;doi:10.1136/thorax-2023-220388.
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