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Massimo Montanari nelle librerie e online con “Amaro”

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Massimo Montanari insegna Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna: il suo nuovo libro si intitola “Amaro”

Dai radicchi ai carciofi, dal caffè ai digestivi: l’amaro ha un ruolo privilegiato nel gusto degli italiani. Nessun’altra cucina europea ha una predilezione così marcata per quel sapore. Questo tratto distintivo ha origini lontane e affonda le radici nell’incontro fra cultura contadina e cultura alta.

Gli organi del gusto sono la lingua e il cervello. La prima sente i sapori, a valutarli è il secondo. Il meccanismo non è solo biologico, ma anche e soprattutto culturale: è una questione di abitudine, di apprendimento, di giudizio. Dunque, se ci chiediamo perché la sensibilità gustativa degli italiani è così attratta dall’amaro, la spiegazione non va cercata nella genetica ma nella storia. Ce lo spiega uno dei più grandi storici dell’alimentazione, scavando tra fonti letterarie e trattati di botanica, agricoltura, cucina, dietetica. Un sorprendente itinerario che mette a fuoco un aspetto affascinante e caratteristico della cultura italiana.

Massimo Montanari insegna Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, dove ha fondato il Master “Storia e cultura dell’alimentazione”. Per Laterza ha pubblicato, tra l’altro: Alimentazione e cultura nel MedioevoConvivio (3 volumi); Il pentolino magicoStoria dell’alimentazione (curata con J.-L. Flandrin); La cucina italiana (con A. Capatti); Storia medievaleIl cibo come culturaIl formaggio con le pere. La storia in un proverbioIl riposo della polpetta e altre storie intorno al ciboL’identità italiana in cucinaGusti del Medioevo. I prodotti, la cucina, la tavolaI racconti della tavolaIl sugo della storiaIl mito delle origini. Breve storia degli spaghetti al pomodoroCucina politica. Il linguaggio del cibo fra pratiche sociali e rappresentazioni ideologiche (a cura di); Amaro. Un gusto italianoLa fame e l’abbondanza. Storia dell’alimentazione in Europa.

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