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Vaccini: il 70% degli italiani crede nella loro efficacia

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Vaccini promossi dagli italiani secondo i dati emersi dal Monitor continuativo di EngageMinds Hub, Consumer, Food & Health Engagement Research Center

È un inverno “caldo” sul fronte influenzale più che su quello del versante Covid-19 che appare in rallentamento sul fronte contagi, anche se i numeri potrebbero non corrispondere alla realtà considerato l’abbassamento sia delle misure restrittive da parte delle autorità sanitarie sia del livello di pericolo percepito dalle persone. La campagna vaccini sembra essere non decollata, anche se in generale la maggior parte degli italiani crede nella loro efficacia come prevenzione e cura di alcune malattie. Secondo i primi dati emersi dall’ultimo rilevamento del Monitor continuativo di EngageMinds Hub, Consumer, Food & Health Engagement Research Center, Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica, affiora infatti che cresce in modo significativo la percentuale di coloro che pensano che i vaccini siano efficaci per curare le malattie per i quali sono stati creati (64% gen_22 vs 68% gen_24).

Approfondendo l’analisi dei dati, Il 60% degli italiani ritiene che le autorità pubbliche agiscano nell’interesse della comunità e sono fiduciosi della sicurezza dei vaccini (59%). Tra quanti invece sono più scettici rispetto alla loro efficacia (il 32%), ovvero 3 italiani su 10, troviamo coloro che hanno un basso titolo di studio (39%), che non hanno alcun orientamento politico (52%) e che possiedono una mentalità cospirazionista (48%). Prendendo dunque in considerazione il dato sulla bassa fiducia nell’efficacia e nella sicurezza dei vaccini, l’indagine rivela che lo pensano soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (51%), quanti si schierano politicamente a destra (48%) o non si schierano affatto (61%). Inoltre è da sottolineare che coloro che manifestano una scarsa fiducia nei vaccini, dimostrano anche bassi livelli di fiducia nella scienza (80%), nel Sistema Sanitario Nazionale (60%) e nelle istituzioni (50%).

“Il tema dell’esitanza vaccinale è da sempre un problema nel nostro Paese, e non riguarda solo la vaccinazione anti-influenzale o per il Covid19, dichiara Guendalina Graffigna, direttrice di EngageMinds Hub. Scendendo nello specifico dei dati, non mi sorprende il fatto che gli scettici di fronte al vaccino siano anche poco fiduciosi nella scienza e nelle istituzioni. Il nodo cruciale infatti è quello relativo all’alleanza terapeutica tra popolazione e sistema salute su cui si basa il successo di qualsiasi campagna vaccinale.”

E ancora poco più di 3 italiani su 10 percepisce la vaccinazione come un’azione preventiva non necessaria, poiché ritengono che il proprio sistema immunitario sia abbastanza forte (31%) o non percepiscono la malattia come grave (32%). Infatti poco più 2 italiani su 10 considera la vaccinazione come inutile. Al tempo stesso, poco meno di 2 italiani su 10 ritiene un ostacolo alla vaccinazione sia lo stress quotidiano o una visita dal medico. La rilevazione del monitor di EngageMinds Hub ha infine messo in rilievo come gli italiani valutino i rischi legati alle vaccinazioni: il 57% pesa bene i rischi e i benefici al fine di prendere una decisione migliore, il 74% ritiene importante essere molto informato e il 67% la prende in considerazione se utile a sé stesso.

Inoltre i dati di trend mostrano come a gennaio 2024 sia cresciuta significativamente la percentuale di coloro che considerano importante informarsi di più sui vaccini per decidere se aderire alla campagna vaccinale (68% set_21 vs 74% gen_24) e coloro che dicono di valutare i benefici personali della vaccinazione (61% set_21 vs 67% gen_24) Nel nostro Paese, la vaccinazione è considerata dal 72% degli italiani un’azione collettiva per prevenire la diffusione di una malattia. Inoltre, il 69% ritiene che sia utile anche per proteggere coloro che hanno un sistema immunitario più debole.

“Far comprendere i benefici delle vaccinazioni a livello del singolo e a livello collettivo, continua Graffigna, è la chiave per una comunicazione di successo a favore della campagna vaccinale. Il tema però è concretizzare questi benefici, in altre parole riuscire a far percepire alle persone il valore della vaccinazione, un valore che più che oggettivo e psicologico”.

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