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Tennis, un altro italiano indigesto a Djokovic: Nardi firma l’impresa

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Tennis, clamoroso a Indian Wells: il 20enne pesarese Luca Nardi batte il numero 1 del mondo Novak Djokovic da “lucky loser”

E’ successo di notte, terra esclusiva dei sogni. Gli italiani, a casa, a dormire, e lui nel deserto della California a fare la storia. Luca Nardi, anni 20, ha lasciato il poster di Novak Djokovic attaccato al muro della cameretta, a Pesaro, e ha battuto quello vero, il numero 1 del mondo in dimensioni 1:1. Dopo tre set, 2 ore e 22 minuti, appena chiuso con un ace il 6-4, 3-6, 6-3, è andato a rete a toccarlo, a constatare con una stretta di mano che fosse vero, umano, fatto di carne, persino fallibile. Era entrato nel tabellone di Indian Wells, un Masters 1000, da lucky loser, la formula che il tennis usa per regalare ad un “perdente fortunato” la carta jolly: Tomas Etcheverry s’è ritirato per un problema al polpaccio, vuoi provarci tu? Appena una settimana fa aveva perso al secondo turno delle qualificazioni contro Goffin. Ma chi, io? Ed ecco l’impresa, da definizione: mai un giocatore con una classifica così bassa – numero 123 del ranking Atp – aveva sconfitto Djokovic in un Masters 1000 o in uno Slam. Mai. Esagerando potremmo scrivere piccoli Sinner crescono, non fosse che entrambi “piccoli” lo sono ancora.

La classica partita perfetta: “L’unico vantaggio che ho è che non mi ha visto mai giocare”, aveva detto. Dopo il match s’è fatto prendere dall’incredulità: “Una sensazione incredibile. Non potevo nemmeno immaginare di giocare una partita contro di lui e ora l’ho anche battuto. Quindi per me è un sogno diventato realtà. Ho un suo poster sulla porta della camera da letto. Ogni sera che vado a letto vedo Novak: ce l’ho e penso che lo terrò”.

RECORD SU RECORD

Nardi entra in top 100 per la prima volta in carriera: è già virtualmente numero 95. E’ solo il terzo giocatore oltre i 100 del mondo a battere Djokovic, dopo Vesely a Dubai 2022 e Juan Martin Del Potro alle Olimpiadi di Rio del 2016. E’ il quarto giocatore con il ranking più basso di sempre che fa fuori un numero 1 al mondo.

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