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Amore e rinascita, in “A sua immagine” del sabato su Rai 1

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Amore e rinascita al centro della puntata di oggi di “A sua immagine” su Rai 1. Lele Spedicato ospite di Lorena Bianchetti

Nella puntata di “A sua immagine” di sabato 9 marzo, in onda alle 16.00 su Rai 1, Lorena Bianchetti incontra il chitarrista dei Negramaro Lele Spedicato e la moglie Clio: una bella storia d’amore, ma anche di dolore e di rinascita. Spedicato, nel 2018, venne colpito da un ictus che lo portò in coma con una conseguente lunga permanenza in rianimazione fra la vita e la morte, fino alla lenta ripresa.

Un periodo travagliato condiviso con sua moglie e la sua band, tornata recentemente a farsi apprezzare anche all’ultimo Festival di Sanremo quando ormai Lele aveva ripreso a pieno ritmo la sua attività di musicista. Una vicenda raccontata anche nel libro “Destini – due cuori e la vita che vince”, scritto a quattro mani dai due, dove musica e valori, momenti difficili e soddisfazioni immense s’intrecciano in una continua ricerca del senso della vita; compresa la fede che accomuna i due. La speranza nell’aldilà – e i travagli dell’aldiquà – in una storia d’amore bellissima, che i due racconteranno in studio, ma piena di riferimenti alla forza della musica.

Paolo Balduzzi sarà invece a Lecce per incontrare un grande amico della coppia, Michele Tancorra, il fisioterapista che ha aiutato Lele nella rieducazione, e nella cui palestra i Negramaro hanno fatto le prove per la loro partecipazione al Festival di Sanremo 2024.
A seguire, “Le Ragioni della speranza” torna per raccontare la bellezza del Creato che si offre al nostro sguardo quotidianamente. Fra Daniele Randazzo è accompagnato da Sara Segantin, scrittrice e attivista ambientale che aiuta a capire lo stato di salute del nostro Pianeta e cosa possiamo fare per prendercene cura.

E a proposito di sguardi, sono rivolti alle stelle e al cielo quelli di chi frequenta la Specola Vaticana, osservatorio astronomico e centro di ricerca scientifica della Santa Sede. Padre Gabriele Gionti, cosmologo, traccia la storia dell’osservatorio e riflette sul ruolo che l’uomo gioca nell’Universo, nel quale ognuno legge qualcosa di profondo.

Guardare la terra dall’infinito, inoltre, apre a un’altra prospettiva anche sui confini, sulla pace, sulla salvaguardia del Pianeta, come ha fatto per anni Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico, primo italiano e primo europeo ad arrivare sulla Stazione Spaziale Internazionale. Da quel particolare e unico punto di vista Guidoni racconta della fragilità della Terra vista dallo spazio, dell’importanza della ricerca spaziale nel far progredire la scienza e le tecnologie e nel trovare soluzioni a numerosi problemi di salute e ambientali, spiegando, infine, come la Stazione Spaziale Internazionale sia un laboratorio di pace, un esempio riuscito di collaborazione tra uomini di nazionalità diverse.

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