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Johnny Dalbasso su Youtube con un nuovo videoclip

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Il brano di Johnny Dalbasso estratto dall’album “Lo Stato Canaglia” disponibile sulle piattaforme digitali e in radio per Micidiale Records

Micidiale Records presenta il videoclip “Berlin burning”, nuovo singolo del cantautore e punk rocker di origini campane ma di stanza a Roma Johnny DalBasso disponibile sulle piattaforme digitali e in radio. “Berlin burning” ha anticipato la ripubblicazione anche in digitale dell’album “Lo Stato Canaglia” già disponibile in vinile e cd.

GUARDA IL VIDEOCLIP: https://youtu.be/AthtXiQGXwA

Nel videoclip, diretto e montato da Michele Canevari, in un immaginario distopico vediamo riemergere sullo schermo gli attori di quello che fu uno dei capitoli più terrificanti del secolo scorso: la Seconda guerra Mondiale. In Stile Monty Python, foto dell’epoca riprendono vita in un susseguirsi di scene surreali e di situazioni assurde, che evidenziano l’idiozia della guerra e della sua esaltazione quale “soluzione” per il genere umano. L’alternarsi di girati dell’epoca, tra propaganda e battaglie, da entrambi gli schieramenti, e di scene animate create ad hoc, divengono un tutt’uno grazie ad un montaggio veloce e incalzante che segue senza sosta l’incedere del brano, fino al finale a sorpresa in cui fanno la comparsa anche personaggi più vicini al nostro tempo.

“Berlin burning” è un brano pieno di citazioni che affronta la storia, contro le guerre e i reali carnefici: nel testo sono presenti diversi riferimenti storici, musicali e letterari.

“Berlin burning” è completamente aderente al concept dell’album “Lo Stato Canaglia” il cui titolo richiama l’espressione “Rogue State”, con la quale i presidenti statunitensi, da Reagan in poi, hanno appellato gli Stati non allineati al pensiero filo-occidentale, espressione poco felice e alquanto ghettizzante che diventa incipit per riflettere sui vari significati della parola “stato” intesa sia come istituzione nazionale sia come descrizione di una condizione passata, ma anche lo stato che postiamo quasi ogni giorno sui social-media, inondando con pensieri non richiesti quella che è la nuova piazza, il nuovo campo di battaglia, il non luogo in cui incontrarci e scontrarci; la seconda parola è “canaglia”, che sembra  l’appellativo per tutto ciò che è contro e diverso da noi, per tutto ciò che per ignoranza o per egoistico volere vogliamo screditare. Il sound del disco passa dal punk più scarno, allo stoner, fino a composizioni più articolate con l’ingresso di fiati, pianoforti e sintetizzatori. I testi parlano di evasioni, decisioni azzardate, dubbi, libertà oltre ogni costrizione, rivolte interiori e fughe romantiche. “Lo Stato Canaglia” cantato nel disco è un luogo mentale ed allo stesso tempo un Paese immaginario, che somiglia tanto al nostro, in cui si vivono tutte le contraddizioni di questo tempo.

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