Site icon Corriere Nazionale

Generazione Z e salute mentale: quali sono le priorità tra i 13 e 20 anni

pensieri suicidi probiotici depressione adolescenti crisi

L’indagine su 2mila ragazze riporta l’attenzione su un bisogno chiaro tra i 13 e 20 anni: la salute mentale e la fiducia in sé stesse, e in secondo piano la carriera

È l’ultima lettera dell’alfabeto quella che definisce i ragazzi dai 13 ai 20 anni. Rappresenta la “Generazione Z”, cresciuta in un’epoca dominata dalla tecnologia, che sin dalla prima infanzia ha avuto accesso a Internet, smartphone e social media.
I risultati dell’indagine INTIMINA-CensusWide hanno mostrato le  aspettative e priorità di oltre 2mila giovani donne del Regno Unito, Italia, Francia e Spagna, evolute e intraprendenti a livello digitale.
“Dalla ricerca emerge chiaramente che questa generazione ha invertito l’attenzione che, se fino a poco tempo fa sembrava  essere rivolta verso l’esterno, ora appare orientata verso l’esigenza di sviluppare maggiore consapevolezza rispetto al proprio potenziale. Interessante è il dato sui riferimenti importanti che sono ancora nella cerchia di amici o familiari sebbene, ovviamente, i social giochino un ruolo piuttosto importante nella percezione di sé stesse soprattutto dal punto di vista della propria immagine corporea e quindi fiducia in sé. Le ragazze della Gen Z – commenta Alessandra BITELLI, Woman Empowering Coach per INTIMINA – sono dunque alla ricerca di conferme ma anche desiderose di confronto sul piano umano e sociale. Uccellini che vogliono imparare a volare guardando in alto e aspirando a diventare forti con grandi ali spiegate verso le loro ambizioni ma pur sempre bisognosi di cure e di guide di cui si possano fidare”.

PIU’ IMPORTANZA ALLA FIDUCIA IN SÉ STESSE E ALLA SALUTE MENTALE
L’indagine(1) analizza gli aspetti più importanti della vita per le ragazze della Gen Z scoprendo che in cima alla lista ci sono la fiducia in sé stesse (63%) e la salute mentale (62%), seguiti dall’immagine corporea (47%) e dalla carriera (45%).
Per le ragazze intervistate tra cui anche le italiane,  il modo migliore per mantenere una salute mentale positiva, è quello di parlare con gli amici (60%), con la famiglia (51%), fare esercizio fisico (47%) e attività creative (31 %), cercando un aiuto professionale quando necessario (22%) e ricorrere anche a insegnanti, consulenti scolastici o tutor (14%).

AMICI E GENITORI COME RIFERIMENTO 
Le ragazze della Gen Z sanno di aver bisogno di molte cose per sentirsi bene con sé stesse. Che si tratti di un aumento di fiducia o di ottenere un’immagine corporea positiva, si rivolgono soprattutto ad amici (54%) e genitori o familiari (46%).
Molte trovano fiducia nei propri risultati personali (38%) e nelle affermazioni positive (32%). Tuttavia, i social media (26%) e i role model (16%) svolgono un ruolo significativo nel supportare le ragazze a sentirsi sicure e positive riguardo al proprio corpo, influenzando il modo in cui percepiscono sé stesse.

COME E CON CHI PARLARE DEL CICLO MESTRUALE
Analizzando il campione della Gen Z, c’è una generale apertura a voler parlare del ciclo mestruale:il 22% delle intervistate conferma che se ne parla apertamente e si sente a proprio agio nel parlarne con tutti. Resta comunque l’11% delle intervistate che ritiene che le mestruazioni siano una questione privata e debbano essere discusse con discrezione, mentre un altro 11% pensa che ci sia spazio per miglioramenti nell’infrangere il tabù sull’argomento. Solo il 6% dice che le mestruazioni sono ancora viste come un tabù nei loro ambienti e le discussioni aperte sono limitate.
La metà delle intervistate (51%) ne parla con familiari e amici, mentre un terzo  (33%) trova supporto nelle storie personali e nelle esperienze condivise da altri.
Il 31% utilizza libri, articoli, brevi video o webinar, il 19% sceglie workshop o eventi interattivi incentrati sul benessere e sullo sviluppo personale e il 19% visita forum e comunità online per discussioni aperte.

(1)  Indagine INTIMINA-Censuswide, gennaio 2024 su 2.003 ragazze, di età compresa tra 13 e 20 anni, nel Regno Unito, Italia, Francia e Spagna

Exit mobile version