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Scienziati in allarme per la malattia del cervo zombie

cervo zombie

Cos’è la malattia del cervo zombie che preoccupa gli scienziati. In Canada e in parte degli Usa si è diffusa la malattia del deperimento cronico

L’epidemia di ‘cervo zombie’ che si sta diffondendo nel Nord America ha creato preoccupazione nella comunità scientifica. Dopo Yellowstone e Wyoming negli Usa, diversi cervidi malati sono stati identificati anche nella Columbia Britannica, Canada. Il morbo, noto come malattia del deperimento cronico (cwd), ha come caratteristica quella di lasciare gli esemplari infetti in uno stato semi-comatoso, con bava alla bocca, letargia, sguardo assente e difficoltà motoria, fino al sopraggiungere della morte. Per questo è soprannominata ‘malattia del cervo zombie’.

LA MALATTIA DEL CERVO ZOMBIE

La malattia del cervo zombie colpisce attualmente solo i cervidi. Si diffonde tra esemplari attraverso la saliva, l’urina, il sangue o le feci. Il vettore non è un virus, un batterio o un fungo ma un prione, ossia una proteina patogena. Proprio questo “agente infettivo non convenzionale” è il responsabile della Encefalopatia spongiforme bovina, meglio noto come morbo della ‘mucca pazza’. Alcuni studi hanno dimostrato il rischio che possa essere trasmessa ai primati (non umani) tramite consumo di carne infetta.

PERICOLO PER L’UOMO?

Finora non sono stati segnalati casi di trasmissione della malattia del cervo zombi all’uomo. Alcune ricerche, tuttavia, non escludono del tutto questa possibilità. Tra gli Anni 80 e 90, ad esempio, si scoprì che il morbo ‘mucca pazza’ si era diffuso dagli animali all’uomo nel Regno Unito.

Dalla rabbia all’influenza aviaria, esistono numerose malattie zoonotiche, cioè quelle che possono trasmettersi dagli animali all’uomo. Si ritiene che il Covid-19 si sia diffuso agli esseri umani dagli animali in un mercato umido di Wuhan, in Cina.

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