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Artrite psoriasica: arrivano conferme in fase 2 per izokibep

Lo studio CONTROL, un trial multicentrico, randomizzato e in aperto di fase 4, conferma i benefici dell'aggiunta di adalimumab a metotressato

Artrite psoriasica: secondo i risultati di uno studio di fase 2, izokibep, nuovo inibitore di IL-17A, migliora il controllo di malattia fino a 46 settimane

Il trattamento con izokibep, nuovo farmaco anti IL-17A attualmente in coro sviluppo clinico, si è dimostrato efficace nel controllo della malattia (ACR70, PASI100 e risoluzione dell’entesite) in pazienti con artrite psoriasica (PsA) attiva, trattati per 46 settimane. Queste le conclusioni di un report dei dati di uno studio di fase 2 sugli endpoint compositi di efficacia sull’artrite e la cute e sulla sicurezza a lungo termine del trattamento, presentato nel corso del congresso annuale ACR.

Obiettivi e disegno dello studio
Izokibep è un inibitore di IL-17 A di piccole dimensioni e dotato di potenza elevata, che si connota per una robusta penetrazione tissutale grazie alle sue piccole dimensioni molecolari, circa un decimo di quelle di un anticorpo monoclonale. In ragione delle sue piccole dimensioni, si ipotizza che il farmaco penetri meglio a livello tissutale. Inoltre, a differenza di altri agenti farmacologici, si lega a entrambe le subunità dell’IL-17A e anche all’albumina sierica, prolungando così la sua emivita in circolazione.

Il trial di fase 2 messo a punto per saggiare l’efficacia del farmaco in pazienti con  PsA, aveva randomizzato 135 pazienti a trattamento con placebo o con uno dei due dosaggi previsti di izokibep (40 e 80 mg), somministrato per via iniettiva ogni 2 settimane.

Gli endpoint primari dello studio erano rappresentati dalla risposta ACR, dal punteggio PASI (Psoriasis Area and Severity Index) e dal punteggio LEI (Leeds Enthesitis Index).

Gli outcome dell’analisi primaria sono stati analizzati alla settimana 16 e i risultati hanno mostrato il raggiungimento della risposta ACR50 nel 52% dei pazienti e una risoluzione dell’entesite nell’88%
.
Il disegno originario del trial prevedeva l’estensione dello studio a 46 settimane, con i pazienti che erano stati trattati con placebo fino a quel momento che passavano a trattamento con 80 mg di izokibep. Tuttavia, l’azienda responsabile dell’implementazione del farmaco (Acelyrin, un gruppo biofarmaceutico Usa) ha interrotto lo studio una volta che tutti i pazienti reclutati nel trial erano stati valutati a 16 settimane, ritenendo che ci fossero dati sufficienti per procedere con uno studio più avanzato.

A quel punto, quasi la metà dei partecipanti aveva già raggiunto la settimana 46 e i ricercatori sono stati autorizzati ad analizzare e riportare i risultati a lungo termine in quel sottogruppo di 59 pazienti.
I risultati di efficacia comprendevano i tassi di risposta ACR50 e ACR70,  la riduzione del 100% del punteggio dell’indice PASI, due misure specifiche relative alla PsA e due valutazioni dell’entesite.

Risultati principali
Dalla lettura dei dati è emerso che:
– La percentuale di pazienti che ha raggiunto la risposta ACR70 è cresciuta dal 20% alla settimana 16 nel gruppo trattato con 80 mg al 52% alla settimana 46
– Nel gruppo originariamente randomizzato a trattamento con placebo, la percentuale di pazienti che ha raggiunto la risposta ACR70 è aumentata dal 5% alla settimana 16 al 67% alla settimana 46
– Circa il 57% dei pazienti assegnati a trattamento con 80 mg di izokibep ha raggiunto un’attività minima di PsA alla settimana 46, rispetto al 39% della settimana 16.
– I tassi di risposta PASI100 alla settimana 46 sono stati del 71% con izokibep 80 mg per tutto lo studio e del 73% nel gruppo placebo passato a 80 m
– Alla settimana 16, la risoluzione dell’entesite secondo il punteggio del Leeds Enthesitis Index è stata raggiunta dall’88% dei pazienti che assumevano 80 mg. I ricercatori, pur riconoscendo l’assenza di miglioramenti tangibili di questo dato, hanno sottolineato la persistenza di questo risultato fino alla settimana 46 (89%), aggiungendo che un numero maggiore di pazienti con la dose da 40 mg ha raggiunto la completa risoluzione con il passare del tempo, passando dal 67% alla settimana 16 all’83% alla settimana 46
– Il trattamento è risultato ben tollerato, né sono stati documentati eventi avversi legati al trattamento. Il profilo di safety, nel complesso, è risultato in linea con gli inibitori di IL-17A approvati.

Le valutazioni alla settimana 16 avevano documentato l’esistenza di poche differenze tra i gruppi di pazienti trattati con i due dosaggi previsti di izokibep Alla settimana 46, invece, la separazione tra i due dosaggi è risultata più netta, con i benefici maggiori ottenuti con il dosaggio più elevato.

I ricercatori hanno ricordato che è attualmente in corso uno studio di fase IIb/III che testerà 80 e 160 mg nel tentativo di aumentare ulteriormente l’efficacia.

Bibliografia
Mease P et al. Izokibep Demonstrates Major Disease Control on ACR70, PASI100 and Enthesitis Resolution in Patients with Active Psoriatic Arthritis Treated Through 46 Weeks [abstract]. Arthritis Rheumatol. 2023; 75 (suppl 9).

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