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Doggy bag obbligatoria nei ristoranti: cosa prevede la proposta di legge

Il 37% degli italiani quando esce dal ristorante porta a casa la doggy bag secondo un'indagine Coldiretti: la lotta allo spreco alimentare non si ferma

Nei ristoranti la doggy bag potrebbe diventare obbligatoria: cosa prevede la proposta di legge con primi firmatari gli esponenti di Forza Italia Giandiego Gatta e Paolo Barelli

Obbligare i ristoratori a fornire le doggy bag ai clienti che ne fanno espressa domanda. È quanto prevede la nuova proposta di legge, intitolata  ‘Obbligatorietà della doggy bag’, presentata dagli esponenti di Forza Italia Giandiego Gatta e Paolo Barelli, per ridurre lo spreco alimentare.

COSA PREVEDE LA LEGGE

“È una proposta di buonsenso, molto semplice: la ‘doggy bag’ deve essere messa a disposizione dal ristoratore al consumatore solo qualora questi ne faccia espressamente richiesta. L’obiettivo è di ridurre lo spreco di oltre 65 kg di cibo pro capite che attualmente facciamo“. A spiegare l’intento della proposta di legge è uno dei firmatari, Giandiego Gatta, Responsabile nazionale Dipartimento Pesca ed Acquacoltura, ospite ad Agorà Rai 3. “L’obbligo per il ristoratore è di metterla a disposizione, attraverso un contenitore idoneo e riciclabile, al costo stimato di qualche centesimo al pezzo. In altri Paesi è una pratica diffusa e regolamentata, addirittura in Francia in alcuni casi sono previste sanzioni molto pesanti ed è prevista persino la pena detentiva per chi non permetta al consumatore di portare a casa legittimamente il cibo avanzato nei banchetti con oltre 180 commensali. Da noi solo una sanzione pecuniaria che va da 25 a 125 euro per il ristoratore che, avendo ricevuto richiesta di un contenitore da parte del consumatore, gli opponga un rifiuto. Una sanzione che spero non venga irrogata mai, conoscendo la nota disponibilità e cortesia di tantissimi operatori del mondo della ristorazione”.

IL COSTO DEL CONTENITORE RIVERSATO SUL COPERTO

“‘Doggy bag’ è una terminologia mutuata da quella che un tempo era un’usanza dettata dalla vergogna di volersi portare a casa gli avanzi, da moltissimi con la scusa di volerli dare ‘al cane’, spesso inesistente, ma oggi vogliamo un approccio culturale diverso”, ha dichiarato Gatta nei giorni scorsi. La ‘doggy bag’ è prevista in Spagna, in Francia, negli Stati Uniti d’America, nei paesi scandinavi, e vogliamo che anche in Italia prevalga la buona prassi di non buttare nel cestino dell’immondizia gli avanzi, tra l’altro gravando il costo di smaltimento dei rifiuti. Il costo aggiuntivo per il ristoratore potrebbe essere quello di 6 centesimi a vaschetta, che possono essere riversati sul costo del coperto”.

Per l’esponente di FdI inoltre “l’iniziativa prevede che i ristoranti espongano cartelli informativi sui diritti dei consumatori di richiedere la ‘doggy bag’ e sull’obbligo del ristoratore di fornirla”.

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