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Depressione: esketamina spray nasale superiore a quetiapina

esketamina spray nasale

Depressione: tassi di risposta e di remissione più elevati e crescenti nel tempo con esketamina spray nasale rispetto a quetiapina a rilascio prolungato

Nuovi dati relativi a esketamina spray nasale [SN] presentati da Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, ne confermano l’efficacia e la sicurezza. ESCAPE-TRD è uno studio clinico a lungo termine in aperto, con valutatore in cieco, comparativo, randomizzato, multicentrico, internazionale, disegnato per valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità a breve e a lungo termine di esketamina SN paragonata a quetiapina XR, entrambe a dosaggio flessibile e in combinazione con una somministrazione continuativa di SSRI o SNRI, negli adulti affetti da disturbo depressivo maggiore resistente al trattamento (TRD).

Lo studio ha valutato 676 adulti di età compresa tra 18 e 74 anni con una forma di depressione resistente (TRD), randomizzati a ricevere esketamina NS (n=336) o quetiapina XR (n=340).

I risultati dello studio ESCAPE-TRD dimostrano come le persone alle quali è stata somministrata esketamina SN, abbiano ottenuto tassi di remissione significativamente più elevati rispetto agli adulti trattati con quetiapina a rilascio prolungato (XR), dimostrando, in questo modo, la superiore efficacia di esketamina SN nel raggiungere la remissione alla 8a settimana di trattamento.

Un numero maggiore di pazienti trattati con esketamina rispetto a quelli trattati con quetiapina, inoltre, è stato libero da ricadute fino alla 32° settimana dopo aver raggiunto la remissione alla 8a settimana.

Circa 40 milioni di persone in Europa soffrono di depressione; nel nostro Paese la prevalenza è del 5%, pari a circa 3 milioni di persone, di cui 1 milione colpito da disturbo depressivo maggiore (MDD). Circa un terzo delle persone che soffrono di MDD, tuttavia, non risponde al trattamento farmacologico ed è considerato affetto da una forma di depressione resistente (TRD), termine con cui si indicano le persone affette da MDD che, nell’ambito dell’episodio depressivo in corso, hanno fatto ricorso a due o più trattamenti antidepressivi senza ottenere un sollievo sintomatico.

“Il trattamento della malattia depressiva necessita di una maggiore integrazione del sistema che si occupa di salute mentale con il coinvolgimento di tutti gli attori scientifici e istituzionali, per ‘fare squadra’ nell’interesse dei pazienti – afferma la Dott.ssa Emi Bondi – Presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) e Direttore del DSM dell’ASST Papa Giovanni XIII Bergamo – Questo diviene ancor più necessario nel contesto attuale caratterizzato da un aumento dei casi di depressione e da una sempre maggiore necessità di un’organizzazione di cura ottimale e dell’ausilio di trattamenti sempre più all’avanguardia soprattutto per le forme più resistenti.”

“Il disturbo depressivo maggiore ha un forte impatto sulla vita di milioni di pazienti, di coloro che se ne prendono cura e, più in generale, del sistema sanitario. E’ importante per noi medici avere a disposizione sempre più strumenti validi per affrontare le varie forme, anche quelle più difficili da trattare, con cui la patologia si presenta.– spiega la  Prof.ssa Silvana Galderisi – Presidente della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI) e Professore Ordinario presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli – I risultati del nuovo studio ESCAPE-TRD, confermano l’efficacia di esketamina nel trattamento di pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore farmaco-resistente non solo dal punto di vista del clinico ma anche da quello del paziente”.

I risultati dello studio evidenziano che una percentuale significativamente *maggiore di partecipanti nel gruppo trattato con esketamina NS rispetto al gruppo trattato con quetiapina XR, ha raggiunto la remissione definita in base alla scala MADRS# alla 8a settimana (27,1% contro il 17,6%), con numeri in crescita alla 32° settimana (49,1% contro il 32,9% rispettivamente). Inoltre, un maggior numero di pazienti nel gruppo esketamina, che aveva raggiunto la remissione alla 8° settimana, non ha avuto ricadute fino alla 32° settimana (21,7% contro il 14,1% del gruppo quetiapina).

Un andamento simile a quello della remissione si è registrato nella percentuale di pazienti con una risposta al trattamento nel tempo: alla 32° settimana una risposta si è verificata nel 65,5% dei pazienti nel gruppo esketamina rispetto al 47,1% dei pazienti nel gruppo quetiapina.

I partecipanti al gruppo esketamina SN hanno anche sperimentato una maggiore riduzione* dei sintomi depressivi, misurati dalla scala MADRS rispetto ai partecipanti al gruppo quetiapina XR, dal basale a ogni visita. Alla 32° settimana, la differenza stimata nel punteggio MADRS tra i due gruppi di trattamento nella variazione media dei minimi quadrati rispetto al basale era di -2,2 a favore di esketamina.

La recente pubblicazione sul NEJM dello studio di Fase 3b ESCAPE-TRD è stata seguita dalla presentazione di ulteriori analisi al 36° European College of Neuropsychopharmacology Congress (ECNP 2023), che si è tenuto a Barcellona in ottobre.

Tra i risultati presentati all’ECNP 2023 di particolare rilievo è l’analisi della percezione del paziente rispetto al miglioramento dei propri sintomi misurata mediante la scala PHQ-9 (Patient Health Questionnaire-9) che ha confermato una maggiore efficacia a breve e lungo termine di esketamina SN rispetto a quetiapina XR nel trattamento della TRD. Più nel dettaglio, la remissione sintomatica riportata dai pazienti (punteggio alla PHQ-9 < 9) era significativamente più frequente nei pazienti trattati con esketamina SN rispetto a quelli trattati con quetiapina XR; un andamento analogo si osservava per il tempo necessario al raggiungimento della remissione stessa, con una probabilità 1,21 volte maggiore di sperimentare la remissione alla 32° settimana.

“I dati dello studio ESCAPE-TRD confermano ulteriormente l’efficacia di esketamina SN rispetto a quetiapina XR. Siamo orgogliosi di offrire ai pazienti opzioni terapeutiche in un ambito che negli ultimi anni ha registrato pochi sviluppi.” ha dichiarato la dott.ssa Tamara Werner-Kiechle, responsabile dell’area terapeutica EMEA, Neuroscienze e Ipertensione polmonare, Janssen-Cilag GmbH, parte delle società farmaceutica Janssen di Johnson & Johnson.

Relativamente all’aspetto di tollerabilità e sicurezza, lo studio Escape-TRD ha dimostrato che il tasso di interruzione dei farmaci in studio a causa di eventi avversi emersi in corso di trattamento (TEAE) è stato inferiore nel gruppo esketamina SN (4,2%) rispetto al gruppo quetiapina XR (11,0%), confermando i già noti profili di sicurezza di entrambe le molecole.

Bibliografia

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