Il volume di Ivano Cavallini è un testo fondamentale per conoscere e approfondire una figura tra le più affascinanti dell’universo musicale
Il direttore d’orchestra. Genesi e storia di un’arte di Ivano Cavallini (Edizioni Curci) è un volume fondamentale su una figura tra le più affascinanti dell’universo musicale, ed è destinato a studenti, docenti di direzione e appassionati di musica.
Fautore di un’idea interpretativa irripetibile, arbitro del suono di ogni strumento, curatore delle fasi tortuose che precedono il momento magico dell’esibizione, il direttore d’orchestra è una figura iconica dotata di una valenza culturale che oltrepassa i limiti della musica. Tuttavia, le orchestre non hanno sempre avuto una guida unitaria e la professione del dirigere, per come la conosciamo oggi, è relativamente recente.
Attraverso un’ampia disamina dei sistemi in uso dalla fine del Seicento, con la nascita delle formazioni strumentali moderne, fino agli inizi del Novecento, allorquando il direttore diviene divo e despota del podio, il saggio indaga i percorsi segreti che hanno portato allo sviluppo della nuova arte: prima in Germania e in Francia, poi nel resto d’Europa.
Nel ricostruire la genesi della direzione, l’autore analizza gli scritti di compositori-direttori come Robert Schumann, Hector Berlioz, Franz Liszt e Richard Wagner e passa in rassegna il lavoro delle associazioni concertistiche di Lipsia, Parigi, Vienna e Londra. Inoltre, mette a fuoco le modalità d’uso della bacchetta per rappresentare l’espressione e il disegno della frase musicale, e si avvale di un ricco apparato iconografico che afferisce alla mutevole disposizione delle orchestre e del direttore.
Nel volume, riedizione del testo originariamente pubblicato nel 1998, emergono così le soluzioni tecniche più disparate e la graduale presa di coscienza del ruolo del direttore, il traduttore autorizzato della partitura che fa dell’orchestra il proprio strumento. Con alcune considerazioni sul futuro della professione, sulle sfide poste dal repertorio moderno e sulla necessità di tracciare l’itinerario formativo delle generazioni a venire.
Info: https://www.edizionicurci.it/printed-music/scheda.asp?id=25971
Ivano Cavallini (Adria, 1952), già professore di Storia della musica al Conservatorio di Trieste e di Musicologia all’università di Palermo, è membro dei comitati scientifici dei periodici Recercare (Roma), Arti Musices (Zagabria, HR), De Musica Disserenda (Lubiana, SLO). Nel 1998 ha vinto il premio “Città di Iglesias” con il libro Il direttore d’orchestra: genesi e storia di un’arte (Venezia, Marsilio, 1998; Milano, Curci, 2023). Dal 2002 al 2007 è stato membro del comitato scientifico della Fondazione Levi di Venezia. Nel 2012 ha ricevuto la nomina di membro onorario per meriti scientifici dalla Società Croata di Musicologia. Nel 2020, con la plaquette Fango pannonico: un paradigma populista per Miroslav Krleža (Edizioni Università di Trieste), ha ricevuto il premio Francesco Carbone-Experimenta Saggistica d’Arte. Si occupa di incidental music, di storiografia della musica e dei rapporti tra la musica italiana e i Paesi slavi dell’Europa Centrale.

