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Hunters Group spiega i trend del management consulting in Italia

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Quello del management consulting è un settore in crescita. A dirlo è l’ultimo rapporto Assoconsult: ecco l’analisi del fenomeno di Hunters Group

Quello del management consulting è un settore in crescita. A dirlo è l’ultimo rapporto Assoconsult, l’associazione che rappresenta le società di consulenza in Italia. Il report, mostra che negli ultimi due anni il fatturato del comparto è cresciuto di oltre il 10%.

Costituito da quasi 25mila imprese che rendono 5,1 miliardi di euro, il settore in Italia impiega circa 52mila addetti, divisi tra microimprese (quelle con meno di tre addetti che rappresentano circa l’87% delle aziende che si occupano di consulenza) e quelle maggiormente strutturate che, con oltre 50 addetti, sono meno del 2%.

“Il settore delle aziende di consulenza in Italia – precisa Claudia Meazza, Manager della divisione Banking & Real Estate di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – è in continua evoluzione, grazie alla crescente complessità delle dinamiche aziendali e alla necessità delle imprese di avere competenze specializzate per affrontare sfide specifiche. Negli ultimi anni, pandemia e crisi ucraina hanno avuto impatti anche sul mercato italiano della consulenza e hanno spinto le organizzazioni (pubbliche e private, corporate e PMI) ad appoggiarsi sempre di più a società di management consulting per rispondere alle nuove sfide che da qualche tempo si trovano a dover fronteggiare. Stiamo vivendo, infatti, una fase storica di transizione, di incertezza, in cui determinate logiche lavorative e produttive stanno pian piano lasciando il posto a delle nuove. E’ importante quindi per le aziende saper rispondere alle esigenze nuove, essere sempre attente e aperte ad abbracciare nuove metodologie senza fare l’errore di rinchiudersi nella propria zona comfort rappresentata da metodologie, processi e contesti che hanno caratterizzato fin qui gran parte delle dinamiche lavorative, ma che non avranno più lo stesso ruolo nel futuro. Solo chi sarà in grado di colmare il gap di competenze soprattutto negli ambiti della digital transformation e della sostenibilità potrà vincere le sfide del futuro”.

La consulenza a supporto della trasformazione digitale. La consulenza per la trasformazione digitale è un servizio che aiuta le organizzazioni ad acquisire nuovo valore attraverso la tecnologia, per migliorare la produttività, l’esperienza dell’utente finale e la loro organizzazione interna. La richiesta di consulenza in tema di digitalizzazione è cresciuta negli anni. Infatti, negli ultimi due anni, la trasformazione digitale ha rappresentato un terzo del mercato del settore italiano di management consulting. La quasi totalità delle società di consulenza, per le quali la trasformazione digitale rappresenta una linea di business rilevante, offre servizi di supporto alla Digital Strategy, mentre oltre l’80% offre servizi di digital marketing & customer experience. Tra le tendenze più rilevanti prosegue l’avanzamento dei progetti legati all’Intelligenza Artificiale, all’Industria 4.0/ IoT, e alle applicazioni mobile e in cloud (ERP e CRM). Anche la cybersecurity è in forte espansione ma, per l’elevato livello di competenze tecniche che richiede, è offerta solo dal 50% delle società di consulenza che si occupano di trasformazione digitale. Progrediscono anche i servizi legati alla blockchain, anche se rimangono in larga parte attività marginali nel portafoglio di offerta.

Soluzioni per la sostenibilità. In tema ambientale, le società di consulenza italiane stanno supportando i loro clienti ad andare oltre un approccio tradizionale, incentrato su certificazioni e CSR (Corporate Social Responsability), per costruire una vera e propria strategia di sostenibilità, con particolare attenzione all’economia circolare. Stando agli ultimi dati disponibili, la consulenza a supporto della sostenibilità rappresenta circa il 9% del mercato.

A differenza della digitalizzazione, la sostenibilità si configura come una nicchia coperta prevalentemente da società di consulenza di piccole e medie dimensioni, per le quali rappresenta una fetta molto rilevante del loro fatturato, offrendo servizi in ambito della sustainable strategy e delle sustainable operations. Le società più grandi portano avanti circa un terzo dei progetti di consulenza legati alla sostenibilità, e nessuna di esse è fortemente specializzata in quest’ambito. I temi della CSR/non financial reporting e delle certificazioni ambientali rimangono sostanzialmente stabili (rispettivamente attorno al 60% e al 40%), ad indicare come queste offerte siano già consolidate e coperte da operatori specializzati. Tra i trend più innovativi in tema di consulenza green, si osserva un forte avanzamento dei progetti legati a modelli di business circolari, al sustainabile marketing e al sustainable SCM (supply chain management).

“Il punto di forza del settore italiano di management consulting – aggiunge Claudia Meazza – è la sua capacità di abbinare la crescita del fatturato ad uno sviluppo di occupazione altamente qualificata. I professionisti laureati rappresentano la quasi totalità di coloro che lavorano nel comparto consulenza; le lauree più richieste sono quelle in ambito economico, statistico, ingegneristico-gestionale e informatico. I profili professionali maggiormente richiesti e presenti sul mercato, dopo un percorso di formazione e di crescita professionale svolti sul campo in progetti di consulenza rivolti a diverse industry e funzioni aziendali, oppure in grandi aziende internazionali, in collaborazione con diversi stakeholder e lavorando in teamworking sono: il technology strategy senior consultant, il cyber protection consultant e il sustainability consultant”.

Il technology strategy senior consultant: con esperienza di almeno quattro anni in progetti di consulenza complessi, si occupa di valutare il rapporto tra IT e strategie di business, interfacciandosi con i C-level del cliente; disegna strategie IT di nuova generazione, che includano IT benchmarking, set up delle IT-Digital Unit, roadmap evolutive a lungo periodo per la componente Technology, Information & Data Strategy, strategie di sourcing per l’IT, strategie di evoluzione del panorama applicativo IT, strategie Cloud, IT Governance; sviluppa business case e piani di trasformazione perseguibili e allineati alle best practice per le industry di riferimento; individua, infine, la strategia migliore per supportare i pillar prioritari per il cliente attraverso paradigmi tecnologici d’avanguardia. Per questo professionista la RAL media è di 45.000 euro.

Il cyber protection consultant: con esperienza di almeno due anni nella progettazione di architetture di sicurezza o nell’integrazione di componenti di sicurezza; si occupa di: progettazione e realizzazione delle architetture di cyber security a protezione delle infrastrutture IT on-premises e nel Cloud, di protezione e governo delle identità digitali e di protezione dei dati e delle applicazioni enterprise. Per questo professionista la retribuzione annua media si aggira intorno ai 35.000 euro.

Il sustainability consultant: si occupa di supportare la divisione sustainability del cliente finale nelle attività di analisi e implementazione di strategie di sostenibilità, climate change e stakeholder engagement, supporto metodologico alla redazione di bilanci di sostenibilità, verifiche di conformità a principi e linee guida internazionali in ambito di sostenibilità, revisione di bilanci di sostenibilità, due diligence ESG. Per questo professionista la RAL media è di 35.000 euro.

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