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“Italiani” su Rai Storia racconta il grande giornalista Gianni Brera

gianni brera

Gianni Brera, classe 1919, è il protagonista dello speciale firmato da Daniele Ongaro con la regia di Graziano Conversano stasera su Rai Storia

Un giornalista inventore di neologismi entrati nel lessico comune. Forse il più importante scrittore di sport che l’Italia abbia mai avuto. Gianni Brera, classe 1919, è il protagonista dello speciale firmato da Daniele Ongaro con la regia di Graziano Conversano riproposto – nell’anniversario della morte – mercoledì 20 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per “Italiani”, con l’introduzione di Paolo Mieli. Nativo di San Zenone Po e sempre legato alla Bassa pavese, tanto da autodefinirsi “il Principe della Zolla”, Brera inizia a scrivere di sport da giovanissimo e si afferma ben presto come una delle principali firme della critica sportiva italiana, arrivando a soli 30 anni, nel 1949, a dirigere la Gazzetta dello Sport.

La scrittura innovativa di Brera unisce una forte preparazione tecnica ad uno stile letterario inconfondibile, ricco di rimandi storici, etnologici, linguistici, enogastronomici. Le sue teorie calcistiche sul gioco all’italiana, basate sull’applicazione del catenaccio e del contropiede, sono portate al successo internazionale dall’allenatore del Milan Nereo Rocco, mentre la sua prosa, che lui sviluppa sulle pagine del Giorno, del Guerin Sportivo e de La Repubblica, porta il racconto epico-sportivo al rango di grande letteratura.

Il segno di Brera nella lingua italiana si ritrova anche nei numerosi neologismi ideati per descrivere il gioco del calcio: termini come centrocampista, libero, melina, goleador, pretattica, sono ancora oggi correntemente usati nel gergo sportivo e nel linguaggio comune.

Lo speciale Rai Cultura, del 2019, descrive la vita avventurosa di Gianni Brera, con l’ausilio degli interventi televisivi del giornalista e delle testimonianze di chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui: Gian Paolo Ormezzano, Gianni Mura, il figlio Paolo Brera, Claudio Rinaldi, Andrea Maietti e Sergio Giuntini. Con loro e altri “testimoni” – come il calciatore Giovanni Lodetti, lo chef Mario Musoni, il viticoltore Lino Maga – “Italiani” ha organizzato anche una piccola “pacciada”, ovvero la cena che Brera imbandiva ogni anno con la sua compagnia di giro di colleghi giornalisti, scrittori, amici calciatori dove si mangiava e si beveva parlando di sport, di politica e di musica.

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