Site icon Corriere Nazionale

Meloni contro Draghi per le foto con Scholz e Macron

meloni

La premier Meloni attacca Draghi: “Faceva foto con Scholz e Macron anche quando non portava a casa niente”

In vista del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre, la presidente del Consiglio Meloni è intervenuta alla Camera per le comunicazioni parlamentari. Tra i primi argomenti affrontati dalla premier c’è il patto di stabilità: “Il governo è impegnato da mesi in Europa sulla riforma del patto di stabilità, con un approccio costruttivo e pragmatico davanti a condizioni negoziabili non semplici”. “Se, nonostante una trattativa difficilissima, la partita è ancora aperta- ha aggiunto- è perché a Bruxelles tutti riconoscono che la politica di bilancio italiana è seria”.

Ma alla Camera, nel corso delle repliche. la premier si è anche tolta qualche sassolino dalla scarpa attaccando l’ex premier Mario Draghi e il Pd: “Ricordo la foto di Mario Draghi sul treno per Kiev con Scholz e Macron: per alcuni la politica estera è stata farsi fare qualche fotografia, anche quando non si portava a casa niente. Io penso che l’Europa sia a 27 Paesi e che si parli con tutti: io riesco a parlare con la Germania, la Francia e pure l’Ungheria”.

UE. MELONI: ITALIA VIRTUOSA, ANCHE SPREAD SOTTO CONTROLLO

Meloni ha poi spiegato che “l’Italia non chiede una modifica delle regole per poter spendere senza freni, per sperperare risorse senza controllo, ma lo fa in quanto il contesto in cui ci troviamo ad operare è ancora un contesto eccezionale e sono quindi necessarie regole più adeguate alla situazione che stiamo vivendo. Perché l’Italia è una Nazione virtuosa”. E ancora: “Il tutto- ha aggiunto- accompagnato da dati macroeconomici soddisfacenti e stabili, da un mercato del lavoro che sta facendo registrare risultati record sul fronte dell’occupazione (e dell’occupazione stabile in particolare), da una Borsa che nel 2023 sta facendo registrare la migliore performance d’Europa, con un spread sotto controllo, con le agenzie di rating – notoriamente poco accomodanti – che hanno dato fiducia al governo e all’economia italiana”, sottolinea.

SUPERBONUS. MELONI: PESA COME UN MACIGNO SUI CONTI

Poi anche il passaggio sul Superbonus che per Meloni “pesa come un macigno sui nostri conti pubblici”.

UCRAINA. MELONI: CONTINUEREMO A OPPORCI ALL’AGGRESSIONE RUSSA

“Io penso che l’Ucraina abbia già vinto questa guerra perché ha reso impossibile la conquista del suo territorio da parte della Russia, anche grazie al sostegno dei Paesi occidentali che non si sono arresi a despoti e tiranni o voltandosi dall’altra parte”, ha spiegato la presidente del Consiglio. “Anche oggi dobbiamo opporci con tutte le forze all’aggressione della Russia– aggiunge- noi siamo e resteremo al fianco dell’Ucraina”.

UE. MELONI: SOSTENIAMO CON CONVIZIONE INGRESSO UCRAINA E MOLDOVA

“Il governo sostiene con convinzione i negoziati per l’ingresso in Europa di Ucraina e Moldova, condividiamo lo status di candidato per la Georgia, sosteniamo fermamente il cammino europeo della Bosnia-Erzegovina”, ha aggiunto.

MO. MELONI: DIFENDEREMO COMUNITÀ EBRAICHE, LIBERTÀ E CIVILTÀ

Sugli effetti della guerra in Medio Oriente, Meloni ha le idee chiare: “Dobbiamo continuare a garantire la massima sicurezza alle comunità ebraiche minacciate da un’ondata montante di antisemitismo. Non ci faremo trovare impreparati, difenderemo la nostra libertà, democrazie e civiltà”.

 MELONI: ADDIO ‘SUPER BUFFI’, NOI NON BUTTIAMO SOLDI

Addio ai “super buffi” dei governi precedenti. Giorgia Meloni, durante la replica alla Camera, si lascia andare a un’espressione romanesca, laddove “buffi” sta per “debiti”. Replicando a Filippo Scerra, deputato del Movimento 5 stelle, la premier si accalora: “Accusa questo governo di portare avanti una politica di austerità. Con questo intende che abbiamo smesso di buttare i soldi degli italiani dalla finestra? Sì. Non abbiamo speso i soldi dei contribuenti, bonus monopattini banchi a rotelle, superbonus, super buffi, sussidi a pioggia, reddito di cittadinanza. Quello non lo facciamo, anzi, siamo stati votati proprio per smettere questo lavoro. Era quello che gli italiani chiedevano e forse la ragione per cui non hanno confermato voi al governo”. Applausi dal centrodestra e contestazione rumorosa dalle opposizioni.

M5S. MELONI: CHI CREDE A DUE COMICI E CHI A PARTITO FONDATO DA UN COMICO

“C’è chi ha creduto alla telefonata di due comici e chi ha creduto a un partito fondato da un comico. Fate voi…”.

Exit mobile version