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A Sapiens – Un solo Pianeta su Rai 3 la storia del Mediterraneo

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Arte, conflitti e religioni: la storia del Mediterraneo a “Sapiens – Un solo Pianeta”, il programma in onda stasera su Rai 3

Mario Tozzi e le sue incursioni nel passato nel presente e nel futuro della vita dei Sapiens, tornano sabato 2 dicembre con la seconda puntata di “Sapiens – Un solo Pianeta” una produzione Rai Cultura, alle 21.45 su Rai 3.

I popoli del Mediterraneo sono frutto della mescolanza di genti per secoli? La convivenza fra cristiani e musulmani è sempre stata conflittuale? Gli arabi di Sicilia erano incolti predoni o raffinati intellettuali? Cosa ha significato la dominazione musulmana nel Mediterraneo? I siciliani sono diversi? Questi sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la puntata di “Sapiens – Un solo pianeta” che racconterà la nascita e l’epilogo delle dominazioni musulmane nei Paesi che affacciano sul bacino del Mediterraneo.

Dalle prime invasioni nella Sicilia dell’alto Medioevo alla “reconquista” spagnola del XV secolo, Sapiens compie un lungo viaggio tra storia, architettura e geologia, mentre un documentario svela i segreti dell’Alhambra di Granada, edificio emblematico dell’eredità araba nel Mediterraneo che proprio in Spagna cesserà la sua spinta propulsiva.

L’espansione musulmana nei paesi intorno al Mediterraneo, iniziata in Sicilia intorno all’VIII sec a.C., segna un momento fondamentale nella storia dei Sapiens, caratterizzato da un fermento culturale ed economico di enorme respiro. La Sicilia ha vissuto in pieno la trasformazione dovuta alla conquista araba, per questo la puntata è ambientata a Palermo, dove Mario Tozzi racconta lo splendore della cultura arabo-normanna a Palermo, sulle tracce di quello che oggi è un mondo nascosto, fatto soprattutto di suggestioni tra storia, architettura e geologia.

Seguendo il corso dell’acqua e la storia delle rocce “Sapiens” racconterà con particolare attenzione le grandi capacità ingegneristiche che gli arabi hanno dimostrato trasformando una pianura incolta come quella di Palermo nella “Conca d’oro”, famosa nel mondo per i suoi agrumeti.

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