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Alla Fondazione Ragghianti prosegue fino a gennaio “Pensiero video”

pensiero video

Fino al 7 gennaio 2024 la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti – ETS presenta “Pensiero video. Disegno e arti elettroniche”

Quanto è ferma l’immagine sulla carta? E quanto è davvero mobile quella mediata dai dispositivi elettronici? Fino al 7 gennaio 2024 la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti – ETS presenta “Pensiero video. Disegno e arti elettroniche”, a cura di Andreina Di Brino, una mostra – realizzata con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Luccae il sostegno di Banco BPM – che, partendo dalle riflessioni di Carlo Ludovico Ragghianti sull’importanza del disegno come mezzo sostanziale del processo creativo, offre un affresco storico sul potere dinamizzante del segno, fra disegni, documentazioni, videoinstallazioni, videoambienti e proiezioni video di artisti nazionali e internazionali dalla fine degli anni Quaranta del Novecento al digitale odierno.

Dagli schizzi alle articolazioni dei dettagli, dai disegni con valenza autonoma agli studi con annotazioni personali, dai modelli ai “disegni manifesto”, su carta o su supporti con la stessa funzione, la mostra rivela come la pratica del disegno sia custode di una molteplicità di fattori che si mescolano, s’incontrano, si scontrano, intercettano tendenze, risvolti sociali, culturali e politici, a volte anticipando scenari ancora inesistenti.

La mostra – che s’inserisce nella storia espositiva dell’istituzione presieduta da Alberto Fontana, che, sotto la direzione di Vittorio Fagone (2000-2007), diede una specifica attenzione alla videoarte e alle arti elettroniche – presenta opere di Lucio Fontana, Hans Namuth – Paul Falkenberg – Jackson Pollock, Mario Schifano, Wolf Vostell, Gianni Toti, Fabrizio Plessi, Studio Azzurro, Bill Viola, William Kentridge, Grazia Toderi, Giacomo Verde, Michele Sambin, Nalini Malani, Quayola e del “padre nobile” della sperimentazione video Nam June Paik, di cui è esposta la straordinaria “Little Italy” (1990).

«Soprattutto nel primo decennio degli anni Duemila, a partire dalla mostra “Tempo sul tempo” (1999-2000), e poi con “Arte del video” (2004) e le personali dedicate a Michael Snow (2007) e a Jonas Mekas (2008), la nostra Fondazione riservò una speciale attenzione alle espressioni estetiche veicolate tramite i nuovi media» – commenta il direttore Paolo Bolpagni. «Non era un caso, dal momento che a Carlo Ludovico Ragghianti va riconosciuto il merito d’esser stato un grande anticipatore nella valorizzazione della “Televisione come fatto artistico”, titolo di un suo memorabile saggio del 1955. Perciò la mostra ideata e curata da Andreina Di Brino si pone in un solco ben determinato, sul piano sia metodologico, sia d’impostazione critica. E lo fa con un accento originale, collocandosi nella storia espositiva della nostra Fondazione, riallacciandosi alla lezione di Ragghianti e offrendo chiavi interpretative nuove».

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