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Italia leader in Europa per il riciclo delle lattine di alluminio

lattine di alluminio

In Italia il riciclo delle sole lattine in alluminio proveniente dal settore beverage è pari al 91,6% nel 2022, come nei Paesi dove è in uso il deposito cauzionale

Siamo più bravi di quanto ci richieda l’Europa (almeno per l’alluminio): in Italia è stato avviato al riciclo il 73,6% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato superando così gli obiettivi Ue fissati per il 2025 al 50% e al 60% nel 2030. Il riciclo delle sole lattine in alluminio proveniente dal settore beverage è pari al 91,6% nel 2022. Il dato è equiparabile ai risultati ottenuti dai Paesi nei quali è in uso il deposito cauzionale.

La produzione nazionale vede il 100% derivare dal riciclo per un risparmio energetico del 95% rispetto alla produzione da materia prima vergine ed evita l’emissione di 423 mila tonnellate di CO2. «L’alluminio è il materiale condiviso per eccellenza – spiega Giuseppina Carnimeo, Direttrice Generale di Consorzio Imballaggi Alluminio – l’alluminio è impiegato nella produzione di milioni di prodotti ed è completamente riciclabile, all’infinito. Infatti, è in grado di conservare le sue proprietà strutturali per sempre».

Una ricerca presentata da Duccio Bianchi, ricercatore e consulente nel campo delle politiche ambientali, intitolata “Miniere Urbane” afferma che nel 2030 la domanda di alluminio aumenterà del + 40% per un totale di 119,5 milioni di tonnellate. Il motivo è da ricondurre all’incremento dell’utilizzo della lega metallica nel settore automobilistico e dei trasporti. Inoltre l’incremento di produzione di pannelli solari porterà ad una domanda aggiuntiva di 10 milioni di tonnellate l’anno.

Nello studio emerge come in Europa, dal 2005, ci sia stato un significativo aumento del + 14 % di alluminio post consumo. L’alluminio primario ha un notevole impatto ambientale, la media mondiale è di circa 17 tonnellate di CO2, che equivalgono a 34 volte la produzione di alluminio riciclato, questi dati vanno a sottolineare l’importanza della produzione di alluminio secondario che nel 2021 a livello nazionale ha raggiunto i massimi storici di 954 mila tonnellate. Nello studio si evidenzia anche la necessità di limitare l’esportazione di “rottami di alluminio” poiché questo elemento sarà sempre più presente e di primaria importanza nei settori dei veicoli e tecnologici.

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