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Un sorriso e un grazie: oggi è la Giornata Mondiale della Gentilezza

giornata della gentilezza

Il 13 novembre è la Giornata mondiale della Gentilezza: tra cortesia e garbo, ecco il video messaggio della scrittrice Stefania Auci, ambasciatrice del ‘Movimento italiano’

Si celebra oggi 13 novembre in Italia e in molti altri Paesi del mondo (dal Canada all’India, passando per la Nigeria e Singapore) la Giornata mondiale della Gentilezza: una Giornata nata per dare importanza a garbo e cortesia.

In Italia la celebrazione esiste dal 2000, ma la sua nascita è da retrodatare al 1997. Fu in quell’anno che la coalizione di associazioni che andava sotto al cappello di ‘World Kindness Movement’ (‘Movimento mondiale della Gentilezza’), lanciò l’idea in occasione di una conferenza internazionale a Tokyo. Dall’anno dopo, era il ’98, hanno avuto inizio le celebrazioni nella data del 13 novembre.

In Italia esiste anche il ‘Movimento italiano per la Gentilezza‘, un ente no profit fondato nel 2001 e diretto dalla presidente Natalia Re, con lo scopo di diffondere e promuovere l’uso della gentilezza nella società favorendo il multiculturalismo e la coesione sociale. Il programma del MIG  verte su quattro linee guida – Sanità, Giustizia, Urbanità Sostenibile ed Uguaglianza Globale – ispirate al Global Goal 11 di Agenda 2030 UN ed è collegato al World ‘Kindness Movement di Tokyo’, movimento riconosciuto dalle Nazioni Unite, di cui la presidente Re fa parte.

Ambasciatori del ‘Movimento’ sono l’attrice Maria Grazia Cucinotta, Gaetano Aronico e l’autrice del best seller ‘I leoni di Sicilia’Stefania Auci. È suo il video diffuso per celebrare la giornata. Il corpo è al centro del discorso di Auci: troppo spesso preso di mira e maltrattato, ma con il quale, invece, , dobbiamo imparare ad essere gentili: “Abbiamo bisogno di avere uno sguardo gentile su di noi e uno sguardo amorevole sulle persone che ci circondano. Pensiamo al falso mito della magrezza: si ha l’idea che essere magri significhi automaticamente essere belli, però spesso questo significa colpevolizzare il nostro corpo, colpevolizzare il modo in cui noi siamo”. Dovremmo, invece, portargli rispetto, una parola che, dice Auci, “potrebbe essere utilizzata in certi momenti proprio come sinonimo della parola gentilezza”.

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