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Colite ulcerosa: ecografia delle anse intestinali ideale per valutare l’operazione

colite pouchite

Colite ulcerosa: ecografia delle anse intestinali superiore all’endoscopia nel prevedere la necessità di un intervento chirurgico

Per anni la colite ulcerosa è stata considerata una malattia della mucosa. In uno studio dell’Ospedale Policlinico di Milano, in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele e l’Università degli Studi di Milano, pubblicato su Journal of Crohn’s and Colitis, gli autori dimostrano che l’attività transmurale, valutata mediante MUC (Milan Ultrasound criteria), è maggiormente predittiva rispetto al punteggio endoscopico Mayo riguardo al rischio di colectomia in pazienti con colite ulcerosa. Questo risultato è importante considerata la crescente rilevanza dell’ecografia intestinale nelle malattie infiammatorie intestinali.

La colite ulcerosa (UC) è una malattia infiammatoria cronica intestinale caratterizzata da episodi ricorrenti di infiammazione intestinale con coinvolgimento della mucosa e, in una certa misura, della sottomucosa del colon.
L’infiammazione persistente e la fibrosi possono portare a danni strutturali e funzionali a lungo termine a livello intestinale. Fino al 15% dei pazienti con colite ulcerosa non risponde alla terapia medica e necessita di colectomia per il controllo delle malattie.

L’introduzione di terapie biologiche è associata solo a un modesto impatto nella riduzione dei tassi di colectomia nella colite ulcerosa attiva da moderata a grave.
Diversi dati clinici come età ≤40 anni, sesso maschile, estensione della malattia, ospedalizzazione ed esposizione a corticosteroidi, azatioprina e infliximab prima del ricovero sono associati ad un aumento del rischio di colectomia.

Inoltre, attività endoscopica di base e mancato raggiungimento della guarigione endoscopica (EH), comunemente definita come punteggio endoscopico Mayo (MES) ≤1, dopo il trattamento, sono associati a un aumentato rischio di colectomia.

L’endoscopia è il gold standard per la diagnosi e il monitoraggio delle malattie; tuttavia, la sua relativa invasività, insieme ai potenziali rischi soprattutto durante gravi riacutizzazioni della malattia la rendono scarsamente accettata dai pazienti. D’altra parte, l’ecografia intestinale (IUS) è uno strumento non invasivo, a basso costo, fattibile e ripetibile per valutare l’attività e il rilevamento di complicanze della malattia.

‘I risultati di questo studio dimostrano come, nella rettocolite ulcerosa, la quantificazione dell’attività transmurale, valutata attraverso l’ecografia delle anse intestinali, risulti superiore all’attività endoscopica nel predire la necessità di intervento chirurgico’ spiega il prof. Flavio Caprioli, professore associato di gastroenterologia presso l’IRCCS Policlinico di Milano e l’Università degli Studi di Milano. ‘E’ un risultato che suggerisce un cambiamento nell’attuale pratica clinica nei pazienti con rettocolite ulcerosa, in cui le decisioni terapeutiche vengono attualmente prese sulla base della severità endoscopica. È ipotizzabile che un algoritmo decisionale che includa una valutazione ecografica dell’attività transmurale possa condurre ad esiti clinici più favorevoli in questa classe di pazienti’.

Lo studio TRUST&UC ha dimostrato che quasi il 90% dei pazienti con UC attiva presentano un aumento dello spessore della parete intestinale rivelata dalla IUS.
E’ stata inoltre segnalata una concordanza da moderata a forte tra IUS e colonscopia nella valutazione dell’attività della colite ulcerosa.
Recentemente è stato sviluppato e convalidato un nuovo punteggio ecografico, Milan Ultrasound Criteria (MUC), per valutare il grado di attività endoscopica nella UC.

Un MUC >6,2 al basale sarebbe associato a un rischio quattro volte maggiore di esito negativo durante il periodo di follow-up, in termini di necessità di terapia steroidea, cambio di terapia, ricovero in ospedale o colectomia.
Tuttavia, non è ancora noto se la gravità transmurale valutata mediante MUC rappresenti una misura migliore come predittore della colectomia rispetto all’endoscopia.

Lo studio mirava a valutare nei pazienti con colite ulcerosa se la gravità transmurale fosse un migliore predittore di colectomia rispetto all’endoscopia.
Lo studio è stato condotto su pazienti adulti consecutivi con UC che sono stati reclutati in due centri di riferimento per le IBD e sono stati sottoposti a colonscopia ed ecografia intestinale in cieco.

La necessità di colectomia è stata valutata al follow-up. Sono state eseguite analisi logistiche univariabili e multivariabili e di regressione di Cox. L’analisi ROC è stata utilizzata per confrontare i valori basali MUC e i punteggi endoscopici Mayo (MES) nel predire il rischio di colectomia.
Complessivamente sono stati arruolati 141 pazienti e 13 sono stati sottoposti a colectomia nel periodo di follow-up.

Sia il MES (HR: 3,15, IC 95%: 1,18–8,37, p=0,02) che il MUC (HR: 1,48, IC 95%: 1,19–1,76, p<0,001) erano associati al rischio di colectomia, ma solo il MUC era associato in modo indipendente con questo evento all’ analisi multivariata (HR: 1,46, IC 95%: 1,06–2,02, p=0,02).

MUC era l’unica variabile indipendente associata al rischio di colectomia nei pazienti con malattia clinicamente attiva, OR: 1,53 (1,03–2,27) p=0,03.
L’indice MUC ha dimostrato un’accuratezza maggiore rispetto al MES (AUROC 0,83, IC 95%: 0,75–0,92 rispetto a 0,71 IC 95%: 0,62–0,80) e prestazioni migliori nel predire la colectomia (p=0,02). Il valore limite ottimale del punteggio MUC per predire la colectomia, valutato dall’indice di Youden, era 7,7.
In conclusione, è stato riscontrato un valore predittivo superiore per la gravità transmurale, come definita dai criteri ecografici di Milano (MUC) >6.2, rispetto a quella endoscopica per il rischio di colectomia nei pazienti con colite ulcerosa.

Nicole Piazza O Sed et al., Superior predictive value of transmural over endoscopic severity for colectomy risk in ulcerative colitis: a multicenter prospective cohort study. J Crohns Colitis. 2023 Aug 26;jjad152.
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