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Dieta chetogenica e tumori: non è tutto oro quel che luccica

Dieta Zona: è antinfiammatoria, fa perdere peso. Gigliola Braga, biologa nutrizionista e docente presso l'Università di Torino, spiega come funziona

In animali di laboratorio la dieta chetogenica sembra contrastare lo sviluppo di alcuni tumori, ma porta con sé importanti effetti negativi su altri fronti

Secondo quanto si legge sulla rivista Cell Metabolism, la dieta chetogenica potrebbe rappresentare un importante ed efficace strumento contro il cancro, ma bisogna prestare grande attenzione anche alle conseguenze negative che provoca a livello del metabolismo.

“Il cancro è, sotto molti aspetti, una malattia metabolica: il tumore causa infatti numerosi cambiamenti metabolici che influenzano l’assorbimento e l’utilizzo dei nutrienti, tanto da indurre, nelle fasi avanzate della malattia, la cachessia” spiegano i ricercatori, guidati da Tobias Janowitz, scienziato del Cold Spring Harbor Laboratory e del Northwell Health Cancer Institute di New Hyde Park, nello stato di New York, nonché ultimo autore dell’articolo.

La cachessia è un progressivo indebolimento dell’organismo, caratterizzato da perdita di peso e massa muscolare, ed è associata a esiti peggiori della malattia. Secondo i ricercatori, la dieta chetogenica, ricca di grassi e povera di carboidrati, colpisce la dipendenza delle cellule tumorali dallo zucchero riducendo l’infiammazione e rallentando la crescita tumorale, ma in alcuni tumori causa cachessia.

Per valutare l’effetto di questo regime alimentare sul tumore e sull’organismo, i ricercatori hanno studiato topi di laboratorio con cachessia, sottoposti a dieta chetogenica. I dati raccolti hanno dimostrato che questo tipo di alimentazione è associata a un rallentamento della crescita del tumore, ma anche a una accelerazione della cachessia e a una riduzione della sopravvivenza.

In estrema sintesi, le cellule del tumore muoiono a causa di un processo di morte cellulare, chiamato ferroptosi, che è innescato dai cambiamenti metabolici della dieta chetogenica. I ricercatori hanno anche osservato una ridotta sintesi del corticosterone, che riduce a sua volta la capacità dell’organismo di adattarsi a questi cambiamenti metabolici.

“Il trattamento con un corticosteroide sintetico (desametasone) ritarda l’insorgenza di cachessia e migliora la sopravvivenza dei topi nutriti con dieta chetogenica, pur preservando la risposta antitumorale” hanno detto i ricercatori. “Il nostro studio ha messo in luce la necessità di valutare gli effetti di interventi sistemici sul tumore e sulla persona in toto per determinarne in modo accurato le potenzialità terapeutiche. Questi dati possono essere importanti nel contesto delle ricerche cliniche che valutano interventi nutrizionali come la dieta chetogenica in pazienti oncologici” hanno concluso gli autori.

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