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Bpco: messo a punto nuovo indice del rischio di malattia

Bpco: ensifentrina combinata con tiotropio determina miglioramenti significativi della funzione polmonare e della qualità della vita

L’ “indice BHDE”, un indice diagnostico recentemente messo a punto per la predizione degli outcome di Bpco, ha la stessa capacità predittiva dell’indice BODE

L’ “indice BHDE“, un indice diagnostico recentemente messo a punto per la predizione degli outcome di Bpco, ha la stessa capacità predittiva dell’indice BODE ed è più facile da utilizzare in quanto il BHDE utilizza i dati del recupero della frequenza cardiaca (HRR) dopo l’esercizio, mentre l’indice BODE utilizza i dati della spirometria.  Questo il risultato principale emerso da uno studio pubblicato su BMC Pulmonary Medicine, che individua nell’indice BHDE un modello di predizione del rischio di esacerbazioni severe e di mortalità ad un anno in pazienti con Bpco laddove i risultati della spirometria non siano disponibili.

Razionale e disegno dello studio
L’indice BODE è un sistema di punteggio multidimensionale per la predizione degli outcome di Bpco che tiene conto dell’indice di massa corporea (B), dell’ostruzione al flusso aereo (O), della dispnea (D) e dell’esercizio fisico (E). La misurazione dell’ostruzione al flusso d’aria si basa sulla spirometria, che è stata motivo di preoccupazione durante la pandemia COVID-19 a causa del potenziale rischio biologico rappresentato dalla formazione di aerosol durante l’esecuzione dell’esame spirometrico.

Alla luce di questa preoccupazione e tenendo presente l’esistenza di uno stretto legame tra la disfunzione cardiovascolare e l’osservazione di outcome clinici sfavorevoli, gli sperimentatori hanno cercato di sperimentare una modifica dell’indice BODE che sostituisse i dati della spirometria (O) con quelli del recupero della frequenza cardiaca (H). Data questa modifica all’indice BODE, i ricercatori hanno chiamato il loro indice BHDE.

I ricercatori hanno definito il recupero della frequenza cardiaca come la differenza tra la frequenza cardiaca immediatamente dopo e quella 1 minuto dopo il test della deambulazione di 6 minuti. La frequenza cardiaca anormale è stata definita come inferiore a 11 battiti al minuto (bpm).

L’indice BHDE è stato sviluppato e validato attraverso uno studio osservazionale retrospettivo su 447 pazienti con Bpco di Taiwan (10% donne; indice di massa corporea median: 23,5).

I ricercatori hanno sviluppato il modello nel corso del 2019 utilizzando una coorte di derivazione (n=187) e hanno validato il modello tra gennaio 2020 e dicembre 2020 utilizzando la coorte di validazione (n=260).

La coorte di validazione presentava un numero significativamente inferiore di pazienti fumatori attivi rispetto alla coorte di derivazione.
Tutti i pazienti dello studio erano affetti da Bpco confermata da esame spirometrico (ppFEV1: 66%; frequenza cardiaca a riposo, 82 bpm; distanza percorsa al test della deambulazione di 6 minuti: 373 m), ed erano stati arruolati nel programma nazionale sanitario di Taiwan per la cura della Bpco, che prevedeva la somministrazione ai partecipanti di terapie farmacologiche e non farmacologiche complete.

Inoltre, i pazienti erano stati sottoposti a valutazione della riabilitazione polmonare al momento dell’arruolamento ed erano stati incoraggiati a sottoposti a visite complete di follow-up a cadenza trimestrale.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che i pazienti con HRR anormale (n=236, considerando in toto tutti i pazienti delle due coorti) presentavano, rispetto a quelli con HRR normale (n=211):
– una frequenza maggiore di esacerbazioni acute gravi nell’anno precedente (29 vs 10)
– una distanza di cammino di 6 minuti più breve (331 m vs 420 m)
– una frequenza cardiaca a riposo superiore (85 vs 78 bpm)
– sintomi e ostruzione delle vie aeree più gravi (ppFEV1: 61% vs 71%)
– un’età più avanzata (età mediana: 73 vs 70 anni)

Nel gruppo di derivazione e in quello di validazione, la performance predittiva di esacerbazione grave della Bpco ad 1 anno è risultata simile dal confronto tra l’indice BHDE e l’indice BODE (AUROC: 0,76 vs 0,75; P =0,369 e AUROC: 0,74 vs 0,79; P =0,05), rispettivamente.

Lo stesso dicasi per la mortalità ad un anno, sia nella coorte di derivazione che in quella di validazione, rispettivamente (AUROC: 0,80 vs 0,77; P =0,564) e AUROC: 0,76 vs 0,70; P =0,234).
Da ultimo, l’indice BHDE si è dimostrato essere un predittore indipendente di esacerbazione annuale di Bpco grave in entrambe le coorti, sia nelle analisi univariate che in quelle multivariate.

Riassumendo
Nonostante alcuni limiti metodologici intrinseci dello studio (registrazione incompleta di tutti gli episodi di esacerbazione di Bpco e predominanza di pazienti di sesso maschile, con inevitabili ripercussioni sulla generalizzazione dei risultati), “…nel complesso lo studio ha dimostrato come l’indice BHDE rappresenti un modello affidabile e pratico di predizione del rischio di esacerbazioni e di mortalità ad un anno nei pazienti con Bpco, laddove i risultati della spirometria non siano disponibili – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro”.

“Nello specifico – aggiungono – la misurazione del recupero della frequenza cardiaca post-test della deambulazione potrebbe rappresentare un possibile predittore di esacerbazioni e di mortalità in questi pazienti”.

Bibliografia
Chen SY et al. Prognostic value of the postexercise heart rate recovery and BHDE-index in chronic obstructive pulmonary disease. BMC Pulm Med. Published online July 17, 2023. doi:10.1186/s12890-023-02557-7
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