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Il Ddl concorrenza aumenta limiti di esposizione ai campi elettromagnetici

Con innovativi amplificatori ENEA "cattura" i segnali elettromagnetici deboli per nuove applicazioni diagnostiche in campo medico e TLC

Un emendamento al Ddl Concorrenza, in IX Commissione del Senato, consente l’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici

“L’approvazione dell’emendamento al Ddl Concorrenza, in IX Commissione del Senato, che consente l’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, costituisce un passo importante per la Filiera delle Telecomunicazioni”.  Lo rileva Asstel.

“L’Italia si muove nella direzione delle indicazioni europee, rispetto alle quali scontiamo ritardi decennali. Nel nostro Paese il limite di emissione per i campi elettromagnetici è fermo dal 2003 a 6 V/m, risultando il più restrittivo tra i Paesi dell’Unione Europea. Questa misura rappresenta un segnale significativo per lo sviluppo e per l’innovazione del Paese. Apprezziamo l’attenzione del Governo su questo importante intervento e auspichiamo che il percorso legislativo possa concludersi positivamente”.

Il Codacons contrario alla misura

Il Codacons si schiera nettamente contro l’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici approvato oggi da un emendamento al Ddl concorrenza, e giudica gravissimo il comportamento del Governo che dovrebbe tutelare con ogni mezzo possibile la salute umana.

Come associazione ambientalista da sempre combattiamo il problema dell’inquinamento elettromagnetico, e proprio grazie alla nostra battaglia si era giunti in Italia a limiti stringenti all’elettrosmog – spiega il Codacons – L’emendamento approvato oggi rappresenta un pericoloso passo indietro: si baratta la salute dei cittadini con gli interessi delle società delle telecomunicazioni, le uniche che otterranno vantaggi economici dall’innalzamento dei limiti.

Una decisione che arriva senza tener conto delle preoccupazioni della comunità scientifica e nonostante i tanti dubbi espressi dalle associazioni ambientaliste circa le tecniche di misurazione delle emissioni – prosegue il Codacons – Per tale motivo siamo pronti a proseguire la battaglia legale nelle sedi opportune contro qualsiasi aumento delle esposizioni ai campi elettromagnetici.

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