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Silvia D’Amico racconta Maria Callas su Rai Storia

Un intenso ritratto della "divina" Maria Callas

Silvia D’Amico racconta la grande Maria Callas portando sullo schermo il suo immenso talento e la sua carismatica personalità in “Illuminate” in onda su Rai Storia

Per tutti la “Divina”: Silvia D’Amico racconta la grande Maria Callas portando sullo schermo il suo immenso talento e la sua carismatica personalità in “Illuminate”, la docuserie prodotta da Anele in collaborazione con Rai Cultura e dedicata a grandi protagoniste del Novecento, in onda mercoledì 4 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

Preparandosi a mettere in scena un monologo teatrale ispirato a Maria Callas, Silvia D’Amico esplora il suo animo, ripercorrendo il vissuto della grande artista e la continua lotta tra le sue due anime: la donna e la diva, il suo trasformarsi artisticamente e fisicamente, il costante lavoro che ha dovuto fare su sé stessa per far convivere il “corpo pubblico” dell’artista con il “corpo privato” della persona, rivoluzionando al tempo stesso il mondo della lirica.
Amata e odiata con la stessa intensità, paragonata a volte a una tigre, altre volte a una colomba, chi conosceva veramente Maria Callas riconosceva la sua consapevolezza artistica e il suo perfezionismo inarrestabile, che però non era sempre da tutti concepito positivamente. Nel corso del docufilm, l’attrice Silvia, la donna Maria e la diva Callas si incontrano sul palco teatrale, dove si svolge una partita a scacchi e dove prende corpo una metaforica partita attraverso cui Silvia mossa dopo mossa conduce i telespettatori verso l’ascesa della Callas, che si trasforma da brutto anatroccolo in cigno, divenendo la Divina che tutti conosciamo.

Verona, Sirmione, Roma e il Teatro Olimpico di Vicenza fanno da sfondo al viaggio nella vita del celebre soprano, in cui si ripercorrono le tappe fondamentali attraverso cui è diventata una delle voci più conosciute al mondo, capace di cambiare aspetto repentinamente ma senza perdere la sua vera essenza: un insieme di forza, fragilità, perfezionismo ed emozione.

Parallelamente alle sequenze di fiction, il racconto si arricchisce anche di materiali di archivio e dei contributi di testimoni illustri, tra cui il biografo e collezionista di oggetti appartenuti alla cantante Michele Nocera, il soprano Selene Zanetti, la Responsabile archivio Fondazione Zeffirelli Caterina D’Amico, il Direttore d’Orchestra Massimiliano Stefanelli e, infine, Enrico Stinchelli e Michele Suozzo, autori e speaker radiofonici, per restituire un ritratto intimo e inedito della regina del melodramma mondiale e una delle stelle immortali dell’arte.

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