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Hiv: ecco quando il rischio di trasmissione sessuale è quasi nullo

I risultati di un test per Hiv e una fiala di sangue

Le persone con livelli non rilevabili o molto bassi del virus dell’HIV, inferiori a 1.000 copie per millilitro di sangue, hanno un rischio nullo di trasmissione sessuale

Le persone con livelli non rilevabili o molto bassi del virus dell’HIV, inferiori a 1.000 copie per millilitro di sangue, hanno un rischio nullo o quasi azzerato di trasmettere il virus sessualmente se assumono farmaci antiretrovirali, secondo le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’annuncio è stato fatto in concomitanza con la pubblicazione dei risultati di una metanalisi su Lancet, che sono stati presentati all’International AIDS Society (IAS) Conference on HIV Science che si è tenuta in Australia.

Secondo le stime dell’OMS, il 76% dei 39 milioni di persone che vivono con l’HIV in tutto il mondo assumono la terapia antiretrovirale (ART). «La terapia antiretrovirale continua a trasformare la vita delle persone che vivono con l’HIV e alle quali l’infezione è stata diagnosticata e trattata precocemente» è stato affermato in un comunicato stampa.

La guida aggiornata dell’OMS descrive le soglie chiave della carica virale dell’HIV e gli approcci per misurare i livelli di virus rispetto a queste soglie. Le persone affette da HIV che raggiungono un livello di virus non rilevabile mediante l’uso costante della terapia antiretrovirale, non trasmettono l’infezione ai loro partner sessuali e sono a basso rischio di trasmissione verticale ai propri figli. L’evidenza indica anche che esiste un rischio trascurabile, o quasi nullo, di trasmettere l’HIV quando una persona ha una misurazione della carica virale dell’HIV inferiore o uguale a 1.000 copie per ml, comunemente indicata anche come avente una carica virale soppressa.

Nello studio solo due casi con carica virale sotto le 1.000 copie/ml
«Il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV da individui con bassa viremia che ricevono terapia antiretrovirale (ART) ha importanti implicazioni per la salute pubblica, specialmente in contesti con risorse limitate che utilizzano alternative al test della carica virale basato sul plasma» hanno premesso gli autori dello studio. «Questo lavoro riassume le evidenze relative alla trasmissione sessuale dell’HIV a vari livelli di carica virale per informare i messaggi rivolti alle persone che vivono con l’HIV, i loro partner, gli operatori sanitari e il pubblico in generale».

La metanalisi ha incluso otto studi per un totale di 7.762 coppie sierodiscordanti in 25 paesi, con certezza moderata delle evidenze e basso rischio di parzialità. Tre studi non hanno mostrato nessuna trasmissione dell’infezione quando il partner che viveva con l’HIV aveva una carica virale inferiore a 200 copie per millilitro di sangue. Nei restanti quattro studi prospettici, si sono verificati 323 eventi di trasmissione ma nessuno in pazienti considerati stabilmente soppressi con terapia antiretrovirale.

Complessivamente in tutti gli studi ci sono stati due casi di trasmissione in presenza di un dato di carica virale del paziente con infezione da HIV precedentemente diagnosticata inferiore a 1.000 copie/ml. Tuttavia l’interpretazione di entrambi i casi è stata complicata da lunghi intervalli (50 giorni e 53 giorni) tra la data delle trasmissione e quella della rilevazione più recente della carica virale.

Secondo l’interpretazione degli autori della metanalisi il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV è quasi nullo con cariche virali inferiori a 1.000 copie/ml, una soglia che nelle precedenti linea guida era di 200 copie/ml. A titolo comparativo va considerato che le persone affette da HIV che non assumono ART possono avere cariche virali che vanno da 30mila a oltre 500mila copie/ml.

«L’obiettivo finale della terapia antiretrovirale per le persone che vivono con l’HIV è mantenere cariche virali non rilevabili, così da migliorare il proprio stato di salute e impedire che il virus venga trasmesso ai partner sessuali e ai bambini» ha dichiarato l’autore senior Lara Vojnov, consulente per la diagnostica presso il Department of Global HIV, Hepatitis and STI dell’OMS. «Queste nuove scoperte sono anche significative in quanto indicano che il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV a basse cariche virali è quasi pari a zero, offrendo una grande opportunità per aiutare a destigmatizzare l’infezione, promuovere i benefici dell’adesione alla terapia antiretrovirale e sostenere le persone che vivono con l’HIV».

Le nuove scoperte non si applicano alla trasmissione dell’HIV da madre a figlio durante la gravidanza, il parto e l’allattamento.

Referenze

World Health Organization: “New WHO guidance on HIV viral suppression and scientific updates released at IAS 2023.

Broyles LN et al. The risk of sexual transmission of HIV in individuals with low-level HIV viraemia: a systematic review. Lancet. 2023 Jul 21;S0140-6736(23)00877-2. 
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