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Primo soccorso, quando la formazione salva la vita

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L’intervento tempestivo di un cittadino, formato in un corso dell’Inail, esalta la conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e l’uso del defibrillatore

Nelle settimane scorse, il comune di Monte Porzio Catone in provincia di Roma è stato il palcoscenico di una storia a lieto fine, in cui la formazione al primo soccorso si è dimostrata cruciale per salvare la vita di un uomo di 73 anni in arresto cardiaco. Il primo a intervenire sul luogo è stato Alessandro De Ioris, un cinquantenne che ad ottobre scorso aveva frequentato il corso di Primo Soccorso, realizzato dal Dimeila (Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale – Inail) nell’ambito del progetto “Il cuore di Monte Porzio”. La pronta risposta di Alessandro, unita all’intervento di un’altra passante, Flavia Cosmelli, che ha praticato la respirazione, ha permesso ai sanitari del 118 di trasportare l’uomo al vicino campo sportivo, dove un elisoccorso lo ha portato al San Camillo, dove attualmente è ricoverato, in buone condizioni di salute.

Il “Cuore di Monte Porzio” è un progetto Pad (pubblico accesso alla defibrillazione precoce). Il progetto è il frutto della collaborazione tra il Dimeila e il Comune, che a partire da aprile 2012 ha installato in punti strategici del paese 20 defibrillatori semiautomatici (Dae). La collaborazione con l’Inail si sostanzia principalmente attraverso l’erogazione di percorsi formativi di primo soccorso e Blsd (Basic Life Support Defibrillation), realizzati da istruttori accreditati presso l’Ares 118. I corsi di formazione, realizzati da anni per i cittadini che vengono addestrati ad essere potenziali soccorritori, rispondono alla necessità di ampliare il numero di persone capaci di effettuare le manovre salvavita e utilizzare in modo corretto i Dae. L’episodio, che ha visto protagonisti Alessandro e Flavia, dimostra che, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, sono le persone presenti a dover agire, per cui acquisire le competenze necessarie diventa uno strumento importante per la salvaguardia dei propri cari o della comunità di residenza.

Ricerca, formazione e trasferibilità dei dati. Il Dimeila è da sempre impegnato in un’intensa attività di ricerca sulle manovre di primo soccorso e sul BLSD, volta a migliorare le tecniche di intervento e aumentare le possibilità di sopravvivenza delle persone coinvolte in situazioni di emergenza. Gli studi condotti hannospesso portato alla creazione di materiale di divulgazione scientifica, utilizzata come efficaci strumenti di supporto didattico, differenti anche per il target a cui si rivolgono. Si pensi, ad esempio, al manuale “Primo soccorso nei luoghi di lavoro”, che contiene le nozioni necessarie sia per organizzare il sistema di primo soccorso aziendale, sia per mettere gli addetti nelle condizioni migliori per assicurare un supporto efficace ai lavoratori in difficoltà.

La scuola, una porta sulla comunità. Le attività di formazione dell’Inail hanno coinvolto numerosi istituti scolastici di ogni ordine e grado, poiché, garantendo un grado molto elevato di socializzazione, offrono un accesso privilegiato alla comunità. Solo con il progetto sperimentale di educazione all’emergenza sanitaria “A scuola di RCP! Rianimare Ci Piace!”, il Laboratorio di Sorveglianza sanitaria e Promozione della salute del Dimeila, ha coinvolto diversi docenti e studenti ed ha realizzato il cortometraggio “Siamo tutti Jeeg Robot”, che ha partecipato alla V edizione del Festival internazionale del cinema breve di Monte Porzio nel 2018 e rappresenta il punto di arrivo del percorso formativo. Il progetto ha offerto gli strumenti formativi necessari al Blsd (Basic Life Support and Defibrillation) e alle manovre salvavita da effettuare in caso di arresto cardiaco, con l’obiettivo di fornire ai docenti le basi teoriche e pratiche per poter insegnare alcune competenze chiave ai propri alunni, in un’ottica di trasferibilità e divulgazione delle conoscenze acquisite.

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