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Aspirina e FANS possono prevenire il tumore al colon

Una terapia regolare con aspirina sembra avere un effetto protettivo contro alcuni tumori ereditari del colon-retto legati alla sindrome di Lynch

Cancro del colon-retto: secondo un nuovo studio, aspirina e FANS potrebbero ridurre il rischio di insorgenza precoce

L’assunzione regolare, almeno due volte a settimana, di aspirina o di altri farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) è risultata associata a una riduzione del 15% del rischio di insorgenza precoce di adenomi, in particolare di quelli a istologia avanzata, secondo i risultati di un nuovo studio presentato recentemente alla Digestive Disease Week.

«Il tumore del colon-retto a insorgenza precoce è in aumento», ha affermato durante la presentazione dei risultati Cassandra Fritz, della Washington University School of Medicine di St. Louis. «Se si osservano i trend, in particolare per i soggetti di età compresa tra i 20 e i 49 anni, si vede che l’incidenza è in aumento da diversi anni e per tutti gli stadi di malattia. Se si consideria la percentuale di casi di cancro colorettale con esordio precoce e di tutte le nuove diagnosi, si osserva che è raddoppiata dal 1995 e che la maggior parte dei casi di cancro del colon-retto ad insorgenza precoce sono forme sporadiche».

L’autrice ha anche sottolineato che con le nuove raccomandazioni di screening del tumore colorettale a partire dai 45 anni, la metà dei casi di cancro colorettale ad esordio precoce viene effetivamente diagnosticata prima di questa età.

Sebbene alcune ricerche abbiano indicato che la maggior parte dei tumori del colon-retto ad esordio precoce ha origine da adenomi convenzionali, non è chiaro se l’assunzione regolare di aspirina e di altri FANS sia associata a un minor rischio di insorgenza precoce di adenomi, in particolare di adenomi ad alto rischio con un potenziale maligno maggiore, che rappresentano la principale forma precancerosa di cancro colorettale ad esordio precoce.

Partendo da questi dati, la Fritz e colleghi hanno voluto valutare se l’uso regolare di aspirina e altri FANS possa essere associato a una riduzione del rischio di insorgenza precoce di adenomi, come altre ricerche hanno suggerito per i tumori del colon-retto a insorgenza tardiva.

Lo studio
Gli autori hanno condotto un’analisi prospettica utilizzando il Nurses’ Health Study II, identificando 32.058 donne che tra il 1991 e il 2015 avevano eseguito almeno un’endoscopia del tratto gastroenterico inferiore prima dei 50 anni. Di queste, 27.018 donne non assumevano regolarmente aspirina o altri FANS, mentre le altre 18.262 sì.

Gli adenomi di dimensioni pari o superiori a 1 cm o con istologia tubulo-villosa/villosa o displasia di alto grado sono stati considerati dagli sperimentatori ad alto rischio, così come la presenza di tre o più adenomi. Inoltre è stata valutata la correlazione tra l’insorgenza tardiva di adenomi nelle donne che erano state sottoposte a endoscopia del tratto gastrointestinale inferiore dai 50 anni in poi.

Dei 1247 adenomi ad esordio precoce identificati, 290 erano ad alto rischio. Di questi 185 sono stati identificati in pazienti che non facevano uso di aspirina o altri FANS e 105 in pazienti che li assumevano regolarmente. Dopo aver aggiustato i risultati per i fattori di rischio (BMI, familiarità per il tumore del colon-retto e altre comorbidità) l’assunzione regolare di aspirina o altri FANS è risultata associata a un rischio minore di adenoma (OR 0,85; IC al 95% 0,75-0,95). La riduzione del rischio, ha sottolineato la Fritz, è stata riscontrata in tutti i soggetti della popolazione presa in esame.

Inoltre, l’associazione è risultata simile per gli adenomi ad alto rischio e per quelli a basso rischio, così come per gli adenomi grandi e piccoli. Tuttavia, la riduzione del rischio è risultata quasi del 33% per gli adenomi a istologia tubulo-villosa o con displasia di alto grado (OR 0,67; IC al 95% 0,51-0,89) rispetto agli adenomi tubulari (OR 0,9; IC al 95% 0,79-1,03).

Risultati simili sono stati osservati per gli adenomi a insorgenza tardiva (sia in generale sia per quelli ad alto rischio), anche se la riduzione maggiore del rischio più basso si è osservata principalmente negli adenomi di grandi dimensioni (OR 0,76; IC al 95% 0,62-0,93) o multipli (OR 0,57; IC al 95% 0,4-0,83), ma non negli adenomi a istologia avanzata (OR 0,92; IC al 95% 0,73-1,17).

I risultati, ha detto l’autrice, evidenziano l’urgente necessità di valutare l’aspirina e altri FANS come agenti per la chemioprevenzione del cancro del colon-retto a insorgenza precoce.

«In questi studi dovremo inserire pazienti di genere, razzae ed etnie diverse e dovremo capire quali siano la dose e la durata del trattamento adeguate, nonché gli effetti collaterali nei giovani adulti, in modo da poterci concentrare su strategie di precisione», ha concluso la Fritz.

Bibliografia
C.D. Fritz, et al. Aspirin and non-steroidal anti-inflammatory drug use and risk of precursors of early-onset colorectal cancer. Digestive Disease Week 2023; abstract 689.

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