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Il ruolo del risparmio nell’economia italiana tra inflazione e crisi economica

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Dai bonus ai ristori, dalla cassa integrazione ai contributi a fondo perduto: nel 2020 agli italiani poco meno di 2mila euro a testa di aiuti contro il Covid

Nonostante gli ultimi dati parlino finalmente di crescita del Prodotto Interno Lordo e di rinnovato ottimismo per l’economia italiana, il contesto e soprattutto l’attualità continua a essere critica, difficile, complicata. Lo sanno bene tra Camera e Senato, dove negli ultimi giorni si è tornato a parlare dei due grandi temi: quello del risparmio e quello del salario minimo.

Su quest’ultimo punto le fazioni politiche si sono divise. La proposta è quella di alzarlo a 9 euro all’ora, per un effetto a catena che porterebbe un aumento di 804 euro sugli oltre 3,6 milioni di retribuzioni annuali. Sempre secondo l’Istat, poi, l’incremento del monte salari sarebbe di 2,8 miliardi. Per adesso la proposta di legge, ideata dalle opposizioni, è stata bloccata dalla maggioranza, ma qualcosa si tornerà a fare in questo senso, anche perché alcuni dati sono assolutamente allarmanti. Come quelli sui risparmi, il cui ruolo è stato fondamentale nell’economia famigliare di milioni di italiani.

I dati della Federazione autonoma bancari italiani, riportati in questo articolo, affermano che in Italia la tendenza al risparmio si è invertita, assestandosi intorno a una media dello 0,2% nei primi cinque mesi del 2023. Da dicembre 2021, il saldo dei conti correnti delle famiglie ha visto andare in fumo ben 61 miliardi di euro, passando da 2.076 miliardi a 2.015. Dati che meritano una riflessione e che devono essere in fretta stoppati. Per farlo ci sono diversi modi, alcuni guardano per forza i banchi della politica, altri sono invece a misura di utente.

Per tornare a risparmiare molti italiani hanno scelto la strada dei Piani di Accumulo Capitale. Questa soluzione, conosciuta anche con il semplice acronimo di PAC, sono dei piani di investimento programmati e consistono nel versare in maniera regolare degli importi (fissi o variabili, a seconda della scelta iniziale), in grado di raccogliere un vero e proprio capitale nel corso degli anni. Il funzionamento è semplice: basta scegliere un consulente in grado di guidare l’utente nella scelta del Piano migliore, poi aggiungere un contributo mensile e infine impostare un versamento ricorrente.

Una mossa, questa, che contribuirà a invertire il trend negativo sui risparmi che non riguarda solo le famiglie, ma anche le imprese: il calo dei depositi, in questo caso, è di 7 punti percentuali, vale a dire 32 miliardi. Un volume di denaro che non possiamo permetterci di perdere.

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