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Sclerosi multipla: benefici da nanoparticelle d’oro in sospensione orale

Sclerosi multipla: cure personalizzate con cladribina

Nanoparticelle d’oro in sospensione orale hanno aiutato pazienti con sclerosi multipla recidivante a preservare la funzione oculare e generale quando aggiunte ai farmaci

Nanoparticelle d’oro in sospensione orale hanno aiutato pazienti con sclerosi multipla (SM) recidivante a preservare la funzione oculare e generale quando aggiunte ai farmaci standard in uno studio di fase II. Lo ha evidenziato uno studio presentato a Boston, nel corso del meeting annuale dell’American Academy of Neurology (AAN 2023).

I pazienti assegnati al prodotto, denominato CNM-Au8, hanno visto un miglioramento dell’acuità delle lettere a basso contrasto (LCLA) di 3,13 lettere rispetto a un gruppo placebo (P = 0,056), secondo Michael Barnett, dell’Università di Sydney (Australia), primo autore dello studio.

Anche i punteggi al tool MS Functional Composite (MSFC) modificato, che combina test della funzione degli arti superiori e inferiori più acuità visiva, hanno favorito significativamente il farmaco, ha detto Barnett ai partecipanti all’AAN23. I punteggi medi MSFC sono aumentati di quasi 4 punti con l’uso di CNM-Au8, rispetto a circa 0,7 punti con placebo (P = 0,020). Poiché i ricercatori hanno prespecificato una soglia di valore P di 0,10 per la significatività statistica, entrambi gli endpoint di efficacia sono stati ritenuti soddisfatti, ha detto Barnett.

Questo risultato, da notare, è stato ottenuto con solo la metà dell’arruolamento originariamente previsto dallo studio. Il gruppo di Barnett aveva sperato di randomizzare 150 pazienti, ma grazie alle difficoltà legate alla pandemia con il reclutamento, si sono limitati a soli 73 soggetti per ottenere risultati tempestivi.

Il presunto meccanismo d’azione
L’oro ha una lunga e affascinante storia in medicina, che risale ai tempi antichi. Più di recente, i sali d’oro sono stati usati per trattare la  tubercolosi e alcune malattie infiammatorie, in particolare l’artrite reumatoide. Con CNM-Au8, tuttavia, il presunto meccanismo d’azione è diverso e meglio definito. Barnett, nella sua spiegazione, ha dapprima descritto la patologia cellulare di base della SM: inizialmente una reazione autoimmune ‘strappa’ la guaina mielinica dall’assone neuronale. Ciò porta al lento ‘st rangolamento’ dei mitocondri nel neurone, privando l’assone dell’energia necessaria.

L’oro catalizza l’attività della nicotinammide adenina dinucleotide, un cofattore chiave nella generazione di adenosin trifosfato. L’idea è che CNM-Au8 – costituito da cristalli d’oro su scala nanometrica a otto lati che possono passare dal tratto alimentare alla circolazione – possono quindi bloccare la degradazione assonale e persino promuovere la rimielinizzazione e quindi preservare la normale funzione delle cellule nervose. (Anche altre malattie neurodegenerative come la sclerosi laterale amiotrofica [SLA] e la malattia di Parkinson [PD] possono trarre beneficio da questo approccio).

I 73 pazienti nello studio di fase 2 della durata di 48 settimane, chiamato VISIONARY-MS, sono stati randomizzati in numero uguale a CNM-Au8 o placebo. Tutti avevano neuropatia ottica cronica come condizione di arruolamento.

Osservati miglioramenti clinici e in termini di endpoint dei biomarcatori
L’età media dei partecipanti era di circa 39 anni, con punteggi medi alla Expanded Disability Status Scale (EDSS) di circa 1,7 e una durata media di malattia di 5-6 anni. Quasi tutti seguivano una qualche forma di terapia farmacologica modificante la malattia (DMT, disease modifying therapy) e circa la metà di essi stava assumendo un agente biologico. Questi ultimi sono stati autorizzati a continuare lo studio.

I miglioramenti osservati con il prodotto a base d’oro sono stati più evidenti in termini di LCLA nell’occhio più colpito e, nel Nine-Hole Peg Test (9HPT) – per la valutazione della destrezza delle dita – alla mano dominante. Non c’è stato alcun effetto sulle prestazioni della mano non dominante mentre cambiamenti nella capacità di camminare (valutata con il test dei 25 passi di cammino) non differivano significativamente tra i bracci di studio.

Anche gli endpoint dei biomarcatori hanno favorito il trattamento attivo. L’attività elettrica nel nervo ottico è risultata notevolmente aumentata ed è stata osservata solo una leggera diminuzione dell’anisotropia frazionata dell’intero cervello nelle analisi di risonanza magnetica (MRI).

Nel gruppo placebo, sia l’attività elettrica ottica che l’anisotropia frazionaria sono risultate  diminuite. Altre valutazioni hanno suggerito che l’integrità della mielina è stata almeno preservata durante le 48 settimane dello studio, con indizi secondo cui la rimielinizzazione potrebbe aver leggermente superato la demielinizzazione in corso.

Fonte:
Barnett M, et al “VISIONARY-MS top-line results: a phase 2, randomized, double-blind, parallel group, placebo-controlled study to assess the safety and efficacy of CNM-Au8, a catalytically active gold nanocrystal suspension in relapsing multiple sclerosis”. Boston, AAN 2023.

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