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Chi è obeso da piccolo rischia tumori gastrointestinali da adulto

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Obesità e sovrappeso a diverse età e l’aumento del BMI nel tempo sono risultati associati a un rischio più elevato di cancro colorettale e altri tumori gastrointestinali

Obesità e sovrappeso a diverse età e l’aumento del BMI nel tempo sono risultati associati a un rischio più elevato di cancro colorettale e altri tumori gastrointestinali in età adulta, indipendentemente dall’uso frequente di aspirina. È quanto emerge da uno studio pubblicato su JAMA Network Open. 

«L’obesità è associata a un aumento del rischio per diversi tipi di cancro, compresi i tumori gastrointestinali» ha affermato uno degli autori, Holli Loomans-Kropp, della divisione di prevenzione e controllo del cancro nel dipartimento di medicina interna presso la Ohio State University e membro del programma di controllo del cancro presso l’Ohio State University Comprehensive Cancer Center-James Cancer Hospital e Solove Research Institute. «Con il continuo aumento dell’obesità a livello globale e con sempre più studi che indicano che la traiettoria dell’indice di massa corporea (BMI) può influenzare il rischio di cancro, abbiamo voluto valutare l’associazione tra BMI e rischio di tumori gastrointestinali utilizzando un ampio studio basato sulla popolazione».

In un’analisi secondaria retrospettiva del PLCO Cancer Screening Trial, i ricercatori hanno valutato l’associazione tra BMI e uso di aspirina con il rischio di cancro colorettale e cancro gastrointestinale non colorettale tra oltre 135mila partecipanti studio (età media 62 anni, 50% donne). Hanno inoltre esaminato l’associazione a diverse età ed eseguito un’analisi esplorativa per valutare il rischio di cancro gastrointestinale tra i consumatori di aspirina.

Associazione tra BMI elevato e maggior rischio di tumori gastrointestinali
I risultati hanno mostrato un’associazione tra sovrappeso e aumento del rischio di cancro del colon-retto nella prima età adulta (20 anni) (HR = 1,23), nella media età adulta (50 anni) (HR = 1,23) e successivamente in età adulta (oltre i 55 anni) (HR = 1,21), oltre a un’associazione tra obesità e aumento del rischio di cancro del colon-retto nella media età adulta (HR = 1,55) e successivamente in età adulta (HR = 1,39).

I ricercatori hanno osservato associazioni simili tra il rischio di cancro gastrointestinale in generale, cancro gastrointestinale non colorettale e indice di massa corporea durante la mezza età e l’età adulta avanzata. Inoltre, il mantenimento di un BMI a livelli di sovrappeso/obesità o il suo aumento a tali livelli durante l’età adulta avanzata è apparso associato a un aumento del rischio di cancro del colon-retto.

Sovrappeso e obesità sono risultati associati a un maggior rischio di cancro del colon-retto e altro cancro gastrointestinale tra quanti hanno fatto uso di aspirina almeno tre volte a settimana. «Questo suggerisce che l’aspirina potrebbe non essere efficace per la prevenzione negli stati di sovrappeso/obesità» hanno osservato gli autori. «La sua capacità di proteggere dai tumori gastrointestinali può essere ridotta nelle persone obese a causa di un dosaggio inadeguato. Potremmo suggerire un aumento della dose o della frequenza di assunzione negli obesi, ma questo comporterebbe alcuni rischi, come il sanguinamento gastrointestinale. Una limitazione della nostra analisi è che non abbiamo tenuto conto del dosaggio utilizzato dai partecipanti».

Quali sono le implicazioni dello studio
«Anche se si è trattato di un’analisi secondaria di uno studio di controllo randomizzato e quindi limitato, i risultati indicano che la presenza di sovrappeso e obesità durante diverse fasi della vita può aumentare il rischio di tumori gastrointestinali» ha affermato Loomans-Kropp. «Inoltre i risultati suggeriscono che gli agenti chemiopreventivi come l’aspirina possono mostrare un’efficacia differenziale che dipende da altri fattori. Riteniamo che quanto emerso dallo studio potrebbe evidenziare la necessità di comprendere meglio tanto i meccanismi alla base dei farmaci per la prevenzione del cancro quanto chi può trarre o meno un beneficio dal loro utilizzo».

Il campo della prevenzione di precisione è ancora relativamente nuovo, ma rappresenta una strada molto entusiasmante per la ricerca sulla prevenzione del cancro.

«Per delineare l’effetto dell’età dell’aumento e/o della perdita di peso e delle esposizioni cumulative all’adiposità sul cancro gastrointestinale e sui tumori correlati all’obesità, abbiamo bisogno di studi epidemiologici e meccanicistici trasformativi, che implichino una caratterizzazione completa e longitudinale dell’obesità per tutta la durata della vita, integrata con studi molecolari più profondi di profilazione di tumori maligni, precursori, tessuti normali e campioni biologici» hanno scritto in editoriale di accompagnamento Yin Cao, professore associato di chirurgia e medicina, e Mengyao Shi, assistente ai dati di ricerca, entrambi della Washington University School of Medicine di St. Louis.

«Vale anche la pena notare che il valore predittivo dell’obesità per un particolare tipo di cancro è basso. È pertanto essenziale elaborare delle strategie di stratificazione del rischio basate sulla precisione che incorporino ulteriori fattori di rischio e/o biomarcatori prima di implementare strategie mirate di prevenzione del cancro tra le persone in sovrappeso/obese» hanno concluso.

Referenze

Loomans-Kropp HA, Umar A. Analysis of Body Mass Index in Early and Middle Adulthood and Estimated Risk of Gastrointestinal Cancer. JAMA Netw Open. 2023 May 1;6(5):e2310002. 

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