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Ictus ischemico: trombectomia endovascolare opzione migliore

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Ictus ischemico da occlusione dei grandi vasi: migliore recupero funzionale con trombectomia vascolare rispetto alla sola terapia medica standard

La trombectomia endovascolare con cure mediche standard ha dimostrato di essere più efficace nel ridurre la disabilità (ossia a produrre esiti funzionali migliori) rispetto alla sola terapia medica in pazienti selezionati con ictus ischemico a causa di occlusione dei grandi vasi cerebrali. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine”.

«Tuttavia», specificano i ricercatori guidati da Amrou Sarraj, direttore del Cerebrovascular Center e del Comprehensive Stroke Center presso l’University Hospitals Cleveland Medical Center, «i pazienti con ictus di grandi dimensioni alla TC senza contrasto o all’imaging di perfusione sono risultati sottorappresentati negli studi di trombectomia, nonostante tali ictus rappresentino circa un quinto degli ictus da occlusione dei grandi vasi».

I ricercatori hanno cercato di valutare l’efficacia della trombectomia endovascolare entro 24 ore dall’insorgenza dell’ictus ischemico rispetto alle sole cure mediche standard.

Esito primario, punteggio della scala di Rankin modificata
Il loro studio prospettico randomizzato in aperto è stato condotto in 31 centri in cinque paesi in tutto il mondo e ha incluso 352 individui di età compresa tra 18 e 85 anni con ictus ischemico acuto dovuto all’occlusione dell’arteria carotide interna o del segmento M1 dell’arteria cerebrale media.

I pazienti eleggibili avevano un grande volume del nucleo (core) ischemico, definito da un Alberta Stroke Program Early Computed Tomography Score compreso tra 3 a 5 (con punteggi più bassi indicativi di un infarto più grande) o un core volume di almeno 50 ml alla TC di perfusione o alla risonanza magnetica pesata sulla diffusione.

Ai partecipanti sono stati assegnati 1: 1 a ricevere trombectomia endovascolare più cure mediche (n = 178) o cure mediche da sole (n = 174). L’esito primario dello studio era il punteggio della scala di Rankin modificata (mRS) a 90 giorni, in cui i punteggi più alti indicano una maggiore disabilità.

L’indipendenza funzionale e la deambulazione indipendente, anch’esse misurate mediante mRS, erano tra gli esiti secondari. I ricercatori hanno valutato i partecipanti al basale e a 24 ore, a 5-7 giorni, a 30 giorni e 90 giorni dopo la randomizzazione.

Studio interrotto per superiorità dell’intervento
Lo studio è stato interrotto precocemente per manifesta superiorità di efficacia. A 90 giorni, il punteggio mRS mediano per i pazienti con trombectomia era 4 rispetto a 5 in quelli trattati con cure mediche standard da solo (OR generalizzato = 1,51; IC 95%, 1,2-1,89).

I ricercatori hanno riportato indipendenza funzionale nel 20,3% dei pazienti nel gruppo trombectomia rispetto al 7% nel gruppo di assistenza medica (RR = 2,97; IC 95%, 1,6-5,51) e ambulazione indipendente nel 37,9% e 18,7%, rispettivamente (RR = 2,06; IC 95%, 1,43-2,96).

L’insorgenza di emorragia intracranica sintomatica entro 24 ore è stata bassa in entrambi i gruppi (0,6% e 1,1%, rispettivamente). Tuttavia, alcuni pazienti nel gruppo trombectomia hanno avuto complicanze vascolari procedurali.

«I nostri risultati, che riflettono esiti in popolazioni geografiche che sono diversi da quelli di studi precedenti, possono supportare l’estensione dell’indicazione per la trombectomia ai pazienti con un grande nucleo ischemico all’imaging basale» concludono Sarraj e colleghi.

Fonte:
Sarraj A, Hassan AE, Abraham MG, et al. Trial of Endovascular Thrombectomy for Large Ischemic Strokes. N Engl J Med. 2023;388:1259-71. doi: 10.1056/NEJMoa2214403. leggi

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